LE CHANCE DI MANNARINO
Adrian si salva nel secondo gioco, cancellando con bravura due palle break. Non può fare nulla nel quarto: prima un rovescio e quindi un dritto, entrambi piazzati sulle righe, consentono a Goffin di prendere il largo e di chiudere agevolmente il primo parziale. Il secondo set sembra proseguire sulla falsariga del primo, ma al belga basta perdere un attimo la concentrazione: gioca un game disastroso sul 2-3 ed ecco il primo break per il francese. All'improvviso, la partita sembra riaprirsi. Quando Mannarino si ritrova sul 40-15 e con due palle per issarsi sul 5 a 2, il set sembra oramai nelle sue tasche. Ma le velleità transalpine si spengono qui. Goffin risale in cattedra, rispolvera l'arma del rovescio e recupera il break. Il francese ha un'altra, ultima, opportunità nel game successivo. La palla che potrebbe portarlo a servire per il set. Ma David ha imparato la lezione, cancella il pericolo con uno smash e poi deve solo aspettare il momento buono per infierire sul demotivato Adrian. Il momento buono arriva sul 5 pari: Mannarino non vuole saperne di mettere la prima, e sulle seconde il rovescio di Goffin non può che far male, malissimo. Goffin si prende il break e poi chiude sin troppo agevolmente sul 7-5. Tokyo è quindi ai suoi piedi, dopo la finale persa lo scorso anno. E ora si appresta ad essere protagonista anche a Shanghai, dove nei quarti potrebbe pescare Roger Federer. Dovesse arrivarci, per lo svizzero non sarebbe un match banale. Anzi.
ATP 500 TOKYO – Finale
David Goffin (BEL) b. Adrian Mannarino (FRA) 6-3 7-5