Quando la FIT ha ufficializzato la wild card per Simone Bolelli, gli organizzatori del Challenger di Caltanissetta hanno esultato. Già forti di un bel campo di partecipazione, hanno potuto aggiungere uno degli italiani più forti, desideroso di tornare su ottimi livelli dopo l'infortunio al ginocchio patito nel 2016. A Parigi ha giocato molto bene, superando le qualificazioni e arrivando a sfidare Dominic Thiem. La fiducia accumulata al Roland Garros può servirgli a Villa Amedeo, dove ha tenuto a bada il qualificato brasiliano Joao Pedro Sorgi. Simone si è imposto 7-5 6-2 e negli ottavi sfiderà l'ostico americano Tennys Sandgren, wild card USTA al recente Roland Garros. Il suo curioso nome di battesimo non ha a che fare con il nostro sport, ma è figlio delle origini svedesi dei suoi genitori. “Contro Sorgi è stata una partita di alti e bassi – ha detto Bolelli, oggi n. 331 ATP – non sempre ho comandato il gioco. D'altra parte, a Caltanissetta ci sono condizioni particolari. Meglio nel secondo set. In questo momento sono al 70% della forma. Dopo Caltanissetta, andrò a Todi e poi alle qualificazioni di Wimbledon”. Nell'ultimo match di giornata, il beniamino del pubblico Paolo Lorenzi (n.1 del tabellone e campione in carica) ha esordito con un successo, davanti a un migliaio di spettatori. Contro il salvadoregno Marcelo Arevalo (n.223 WTA) è stata più dura del previsto: Paolo si è trovato in svantaggio 5-3 nel primo set e 4-2 nel secondo, ma poi ha raccolto quattro giochi consecutivi in entrambi i parziali.