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Marco Caldara
30 October 2018

Quella classifica ATP in cui comanda l’Italia

Dalla classifica ATP della settimana emerge che, prendendo in esame il ranking del 20esimo giocatore di ogni nazione, l'Italia è quella messa meglio di tutte, grazie a Gian Marco Moroni (n.227). Significa che, anche se manca il campione che il pubblico desidera, la base dei nostri "pro" è numerosissima.
Alla domanda sul perché all’Italia manca un campione da così tanti anni, tutti i tecnici recitano più o meno la stessa filastrocca, spiegando che il fenomeno non si costruisce, ma semplicemente arriva per caso. Tuttavia, in attesa di un dono divino cascato in paesi dalla tradizione – e dal numero dei praticanti – molto minore rispetto alla nostra, la storia insegna che la qualità si può costruire anche partendo dalla quantità, perché da una base più ampia ci sono maggiori possibilità di produrre dei risultati interessanti. In questo senso arrivano buone notizie dall’ultima classifica ATP, che non fa altro che confermare come il 2018 sia stata la miglior stagione del tennis italiano al maschile dagli Anni ’70, quando Panatta e Barazzutti mettevano piede nella top-10. C’è stata la semifinale Slam di Cecchinato, l’esplosione di Berrettini, il ritorno a buoni livelli di Seppi, sei titoli ATP e un Fognini che ha alzato ancora l’asticella, tanto che, a meno di risultati eclatanti dalla retrovie, il prossimo lunedì riuscirà finalmente nell’aggancio al best ranking di Paolo Bertolucci, salendo al numero 12 della classifica. Ma non solo: più in generale c’è stata anche una crescita del valore medio del nostro tennis professionistico, tanto che la statistica della settimana dice che nessuna nazione al mondo ha il ventesimo giocatore posizionato così avanti in classifica come l’Italia, con Gian Marco Moroni (il più giovane degli azzurri in “zona Slam”) attualmente al numero 227 ATP. Parliamoci chiaro: gli appassionati farebbero volentieri a cambio con paesi come Svizzera, Austria, Serbia o Croazia, che hanno meno quantità ma sono riusciti a trovare uno o più big in grado di trainare da soli tutto il sistema, ma per il movimento la statistica ha comunque il suo valore.
Andreas Seppi è risalito fino al n.37 ATP: non era così avanti dal febbraio 2016
IN ITALIA VA MEGLIO CHE ALTROVE
Il dato, già diventato d’attualità all’ultimo Us Open quando fra main draw e qualificazioni l’Italia maschile era in minor numero solamente rispetto ai padroni di casa (rimpolpati dalle wild card), è figlio soprattutto di un paio di ragioni. Da una parte c’è l’indiscutibile qualità media dei nostri giocatori, che non basterà per portare in Italia degli Slam ma ci permette di essere tra le nazioni più competitive nel tennis minore, e dall’altra il gran numero di tornei organizzati, fra Challenger e Futures. Da anni l’Italia è patria di tantissimi appuntamenti, che si trasformano in altrettante possibilità per fare punti ed emergere, contenendo quelle spese che a certi livelli continuano a restare un enorme problema. Tuttavia, il record numerico non è solo figlio del nostro tennis di seconda fascia, e anche stringendo la valutazione ai piani più alti della classifica l’Italia resta comunque fra le nazioni che meglio si comportano. Per esempio, grazie a Fognini e Cecchinato il nostro paese è uno dei soli quattro a vantare due giocatori nella top-20, in cui sono rappresentate la bellezza di sedici nazioni (e mancano due corazzate come Francia e Australia), numero che dà perfettamente l’idea di quanto il tennis sia diventato uno sport globale. Nei primi 50 del mondo, invece, solo Francia (6), Stati Uniti (5), Spagna e Australia (4) hanno più giocatori dell’Italia (3), e Matteo Berrettini è fuori di un soffio dalla top-50. Ergo, pur ricordando che ci sono stati periodi ben peggiori, è sacrosanto guardare a come si può crescere ancora, e annotare che ben dodici nazioni abbiano un giocatore posizionato meglio rispetto al nostro numero uno. Ma non per questo bisogna dimenticare tutto ciò che sta dietro. I numeri, oggi, dicono che in Italia va meglio che in ogni altra parte del mondo.
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IL 20° GIOCATORE NELLA CLASSIFICA ATP DELLE 20 NAZIONI PIÙ COMPETITIVE
ITALIA – Gian Marco Moroni, 227 ATP
FRANCIA – Gleb Sakharov, 231 ATP
STATI UNITI – JC Aragone, 234 ATP
SPAGNA – Mario Vilella Martínez, 252 ATP
GERMANIA – Florian Mayer, 289 ATP
ARGENTINA – Gonzalo Villanueva, 377 ATP
AUSTRALIA – Bradley Mousley, 435 ATP
RUSSIA – Kristian Lozan, 548 ATP
GIAPPONE – Takashi Saito, 580 ATP
BRASILE – Wilson Leite, 662 ATP
REPUBBLICA CECA – Petr Nouza, 718 ATP
GRAN BRETAGNA – Ryan James Storrie, 722 ATP
BELGIO – Yannik Vandenbulcke, 804 ATP
OLANDA – Antal Van Der Duim, 906 ATP
SVIZZERA – Luca Staeheli, 1.165 ATP
AUSTRIA – Gabriel Schmidt, 1.177 ATP
SERBIA – Ilija Vucic, 1.307 ATP
CROAZIA – Deni Zmak, 1.367 ATP
ROMANIA – Teodor Dacian-Craciun, 1.390 ATP
CANADA – Justin Boulais, 1.566 ATP
Gian Marco Moroni: nel 2018 ha scalato circa 500 posizioni nel ranking ATP
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