Quel senso di persecuzione che fa giocare meglio

Convinta di aver subito un'ingiustizia per l'estromissione dalle teste di serie, Dominika Cibulkova sta giocando un grande torneo. Centra i quarti battendo la Hsieh e si rende protagonista (nel torto) di una controversia: voleva a tutti i costi un punto che non le spettava. E insiste anche in conferenza stampa.

Ci sono due modi per reagire a una presunta ingiustizia: deprimersi, oppure incanalare la rabbia nel modo giusto. Dominika Cibulkova ha scelto la seconda via. Da un paio di settimane convive con la frustrazione per la scelta degli organizzatori: hanno concesso una testa di serie a Serena Williams, abbondantemente fuori dalle top-100 per la lunga inattività. Per inserirla nel seeding, inevitabilmente, hanno dovuto estromettere dalle teste di serie la n.32 del tabellone. Guarda caso, proprio la Cibulkova. Una scelta al limite, la forzatura di un regolamento che "in casi eccezionali" consente questo tipo di scelte. Ma c'è una pericolosa discrezionalità, mentre nel tabellone maschile viene utilizzato un algoritmo per stabilire il seeding in base alla competitività dei giocatori sull'erba, ma comunque limitato ai top-32. Dominika aveva vissuto tutto questo come uno sgarbo, si è sentita vittima di un'ingiustizia. Ma in questo strano Wimbledon, in cui nessuna top-10 è arrivata nei quarti, la Cibulkova è tra le protagoniste. “Non voglio più commentare questa storia – ha detto dopo il 6-4 6-1 a Su Wei Hsieh – me l'avete già chiesto tante volte, la scorsa settimana, questa settimana. Basta parlarne”. Comprensibile, poiché adesso il seeding non ha più valore. Dominika è tra le prime otto dei Championships e, se dovesse battere Jelena Ostapenko, centrerebbe la terza semifinale Slam in carriera (le prime due risalgono al Roland Garros 2009 e all'Australian Open 2014: a Melbourne si spinse in finale). La Cibulkova non ha pace in questo torneo: durante il match contro la taiwanese, giocato sul Campo 18, è stata protagonista di una vivace controversia nell'ultimo game del primo set. Avanti 5-4, con la Hsieh al servizio, sullo 0-30, un rovescio della Cibulkova è stato chiamato fuori. Occhio di Falco ha stabilito che la palla era buona, ma la Hsieh aveva regolarmente colpito senza perdere il punto. Con un clamoroso errore, la giudice di sedia Juan Zhang ha assegnato il punto alla slovacca. Ne è venuto fuori un parapiglia, in cui la Hsieh diceva di non aver perso il punto, mentre la Cibulkova lo reclamava. Evdenziando una scarsa brillantezza, la Zhang ha detto di non ricordare dove fosse finito il colpo della Heish.

DOMINIKA CONTRO TUTTI
Sono stati necessari 7 minuti per far riprendere il gioco, anche perché la Cibulkova si è infuriata quando è stata presa la decisione di far rigiocare il punto. A suo dire, la Zhang avrebbe dovuto mantenere la decisione iniziale. “Non mi era mai successo niente del genere. A volte ci si arrabbia per una chiamata sbagliata – ha detto – ma non avevo mai visto un cambio di decisione della giudice di sedia. Per me è stato ridicolo, penso sia stata una cattiva decisione, sia del supervisor che dell'arbitro”. In conferenza stampa, la Cibulkova ha inizialmente rifiutato di parlarne, poi è diventata un torrente di parole. “La decisione giusta era mantenere quanto deciso inizialmente. L'arbitro e la Hsieh hanno parlato in cinese tra loro, io credo che debba essere una regola. Può capitare che gli arbitri sbaglino, ma non è corretto cambiare una decisione già presa”. Affermazioni poco condivisibili: l'errore della Zhang era macroscopico, ancor più grave vista la situazione di punteggio. La giudice di sedia ha avuto la capacità (un po' goffa) di rimediare all'errore. La reazione della Cibulkova, comprensibile a caldo, diventa insensata perché l'ha reiterata in sala stampa, peraltro dopo una vittoria importante. Non sarà favorita contro la Ostapenko, anche se potrà affidarsi a una notevole carica agonistica e ha buoni margini di miglioramento col servizio. “In effetti è la cosa più complicata del mio gioco. Vado sempre in difficoltà, anche se in allenamento funziona. È un problema di timing, lo perdo se sono nervosa e smarrisco il ritmo. Contro la Konta avevo servito molto bene, mentre oggi ho ho avuto basse percentuali nel primo set e lei risponde molto bene. Però sono rimasta tranquilla, perché sapevo che avrei potuto brekkarla in qualsiasi momento”. È andata più o meno così, e la suggestione è grande: un paio di vittorie a testa e potrebbe esserci una clamorosa finale tra Serena Williams e Dominika Cibulkova, la testa di serie “forzata” contro la testa di serie “sfrattata”. Non è impossibile: la slovacca ha dimostrato di saper trasformare in carica il senso di persecuzione che la pervade da un paio di settimane. E oggi lo sentirà ancora più forte.

WIMBLEDON DONNE – Ottavi di Finale
Dominika Cibulkova (SVK) b. Su Wei Hsieh (TPE) 6-4 6-1

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