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Riccardo Bisti
16 October 2017

A sorpresa, ecco l'exploit di Sonego

Nato e cresciuto sulla terra battuta, il torinese centra il suo primo titolo Challenger sul cemento indoor di Ortisei. Al primo turno ha cancellato quattro matchpoint a Gombos, poi è uscito alla distanza. Scala cento posizioni e si porta a ridosso del best ranking: obiettivo Australian Open? (Foto di Marco Wanker)

Forse non è un caso che Lorenzo Sonego abbia vinto il suo primo Challenger a Ortisei, a due passi da casa Seppi. Certo, alla sua età Andreas era più avanti e si è costruito una carriera che oggi, per Sonego, rappresenta un miraggio. Ma tra i due c'è una curiosa similitudine: da 22 anni, Andreas lavora con Massimo Sartori, punto di riferimento assoluto e inscalfibile. È lo stesso per Sonego con coach Gian Piero Arbino, il primo a intuirne le qualità quando era un ragazzino di 11 anni che giocava a calcio nelle giovanili del Torino FC. Ed è stato l'unico a credere in lui quando i risultati non arrivavano, ed anzi gli avevano dato del visionario. A 62 anni di età, "Gipo" ha forse trovato il suo Dono del Cielo, il coronamento dopo una vita dedicata all'insegnamento. Per Sonego, il coach è un approdo sicuro, la persona a cui affidarsi in un mondo di pescecani. È un ragazzo di poche parole, Lorenzo, ma c'è una cosa che dice con ferma convinzione, quasi cambiando espressione. “Resterò con Gipo per tutta la carriera, questo ve lo posso assicurare”. Intanto si è tolto la soddisfazione di vincere un gran bel torneo, peraltro dopo aver rischiato di uscire al primo turno. Opposto allo slovacco Norbert Gombos (n.2 del tabellone), era sotto 6-2 5-2 ma ha trovato il modo di rimetterla in piedi, con tanto di quattro matchpoint annullati. Con quel suo atteggiamento grintoso, mai domo, capace di conquistare la gente, ha poi superato Matteo Donati in semifinale (fa piacere il ritorno dell'alessandrino su buoni livelli) e il redivivo Tim Puetz nel match-clou. Un successo che arriva un po' inatteso, poiché Sonego aveva raggiunto una sola semifinale in 51 partecipazioni Challenger (proprio a Ortisei, l'anno scorso). Il 2017 è stata una stagione difficile: partito intorno al numero 300 ATP, si è procurato una fastidiosa infiammazione al polso proprio nel momento-clou della stagione, perdendo un paio di mesi e il ritmo partita.

BEST RANKING IN ARRIVO
Con pazienza, ha ricostruito fisico e tennis. Aveva già vinto tre tornei Futures, ma il successo a Ortisei è un'altra cosa. Gli fa capire che c'è spazio anche per lui, che il lavoro sta funzionando. Vincere sul cemento indoor, peraltro su un campo molto rapido, è un segnale straordinario per chi è nato e cresciuto sulla terra, e fino a qualche anno fa vinceva le partite “remando”, stando metri dietro alla linea di fondocampo. Con Arbino e il supporto dello staff FIT, in particolare Umberto Rianna, ha messo in atto una metamorfosi che lo ha reso un giocatore completo, di qualità, capace di giocare con profitto in ogni zona del campo. Il successo in Val Gardena non gli garantisce il best ranking: oggi è n.265 ATP, mentre l'anno scorso si era arrampicato in 259esima posizione. Non importa, il primato verrà presto ritoccato. Il sogno è conquistarsi una classifica sufficiente per giocare le qualificazioni dell'Australian Open: non sarà facile, anche perché tra un mesetto gli scadranno i punti della semifinale colta l'anno scorso proprio a Ortisei. Tuttavia, c'è ancora qualche torneo: il carico di fiducia accumulato in questi giorni potrebbe consentirgli di acciuffare un ranking intorno al n.230, minimo indispensabile per comprarsi un biglietto per Melbourne. Il programma è intenso: oggi esordirà a Ismaning, poi giocherà un paio di Futures a Santa Margherita di Pula prima di chiudere la stagione a Brescia e Andria. Ciò che conta, ancor più della classifica, è il livello. Ad esempio, due anni fa Lorenzo perdeva nettamente da Gombos al primo turno di Brescia. 23 mesi dopo lo ha battuto in rimonta, cancellando ogni memoria negativa. Nella testa di un giocatore, queste cose pesano. Arbino, da persona esperta, dice che il suo allievo può arrivare tra i top-100 ATP. Vedendolo giocare, e ragionando in prospettiva, si può forse sperare in qualcosa di più, specie se continuerà a irrobustire un fisico che fino a un paio d'anni fa era un po' gracilino, poco adatto a un tennista di alto livello. Ma adesso è cambiato tutto. La favola di Lorenzo può continuare.

ATP CHALLENGER – LE VITTORIE ITALIANE NEL 2017
Thomas Fabbiano (3) – Quanzhou, Gimcheon, Seul
Stefano Travaglia – Ostrava
Marco Cecchinato - Roma
Paolo Lorenzi – Caltanissetta
Matteo Berrettini – San Benedetto del Tronto
Lorenzo Sonego – Ortisei

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