E' difficile non cadere in luoghi comuni quando si parla di Ernests Gulbis. Nel giorno dell'ennesima rinascita, tuttavia, la frase fatta è inevitabile: "con lui, tutto è possibile". Il Principe Ernests è lo stesso che vanta vittorie su Roger Federer e Novak Djokovic, ma che si è presentato a Wimbledon con un terrificante numero 589 ATP accanto al suo nome. Il ranking protetto gli ha consentito di entrare nel main draw e lui, senza colpo ferire, si è conquistato il match contro Novak Djokovic. Se la vittoria contro Victor Estrella Burgos ci poteva stare, pochi si aspettavano un successo su Juan Martin Del Potro. Ma con lui, che non guarda la classifica perché “sennò rischio di deprimermi”, è davvero tutto possibile. In passato aveva responsabilità precise per le sue disgrazie, ma stavolta è stato sfortunato. Un problema al polso gli ha fatto perdere la seconda parte del 2016. Come se non bastasse, a inizio anno ha avuto uno strappo a un polpaccio. E qualche settimana fa ha dovuto mollare il Challenger di Prostejov per un problema ai muscoli addominali. Ma la carta d'identità, tutto sommato, è ancora dalla sua parte. Compirà 29 anni ad agosto e – in potenza – ha almeno 4-5 anni di tennis davanti a sé. Grande tennis? Al netto degli infortuni, dipende ancora da lui. Di sicuro, non ha mai perso popolarità. Perché è un tipo intelligente, dice quello che pensa, spesso si lascia andare a dichiarazioni scomode, persino tafazziste. Non è un caso che su Twitter abbiano addirittura aperto un account parodia su di lui, anche se non lo aggiornano da qualche mese.