L'AMMISSIONE DI UN PROBLEMA FISICO
La notizia del forfait è stata accolta con eleganza dal direttore del torneo Adam Barrett: “Novak è un campione enorme, nonché un meraviglioso ambasciatore per il nostro sport. Speriamo tutti che possa tornare in campo il prima possibile”. Djokovic ha una storia incredibile a Miami: con un bilancio di 42 vittorie e 5 sconfitte, è il Masters 1000 in cui ha avuto più successo. Lo ha vinto per sei volte e si è aggiudicato cinque delle ultime sei edizioni. Dal 2011 ha sempre trionfato, eccezion fatta per il 2013, quando fu sconfitto da Tommy Haas negli ottavi. Proprio a Miami, come detto, si è aggiudicato il suo primo titolo nella categoria, esattamente dieci anni fa. In finale, quando si giocava ancora al meglio dei cinque set, vinse contro Guillermo Canas. Il forfait di Djokovic lancia un segnale inquietante per la sua stagione: la sua crisi negli ultimi mesi è stata spesso associata a ragioni psicologiche, mentre sono state sottovalutate (forse perché ben nascoste) quelle fisiche. Per la prima volta, Nole ha ammesso che il problema al gomito va avanti da mesi. Non ha parlato di una possibile data del rientro, segno che forse non ha le idee troppo chiare. La speranza è che si sappia riprendere quanto prima. Questa edizione del Miami Open non si presenta con le migliori premesse: se in campo maschile mancheranno i primi due giocatori del mondo, tra le donne patiranno l'assenza di Serena Williams, n.2 da oggi, ma chiaramente la giocatrice più forte. Però il torneo resterà a Miami, come annunciato in queste ore dal presidente IMG, nonostante le oggettive difficoltà logistiche. I tabelloni principali scatteranno martedì tra le donne e mercoledì tra gli uomini.