PERSONALITÀ CECCHINATO
Se “Ceck” avesse intascato il secondo set, forse, sarebbe potuta nascere una nuova partita. Lo ha detto anche Thiem, nell'intervista sul campo. Avesse perso quel tie-break, specie dopo l'agghiacciante errore sul 6-4 nel tie-break, ne avrebbe pagato le conseguenze. Gli è andata bene e domenica, alle 15, sarà lui a scendere in campo. A Cecchinato restano l'onore delle armi, un assegno di 580.000 euro e la sensazione che da lunedì cambierà tutto. Carriera, popolarità, obiettivi, percezione della gente. Ma ci sarà tempo per parlarne. Per la prima volta sul Campo Chatrier, “Ceck” ha sorpreso per la capacità di adattarsi a un ambiente tutto nuovo, a un campo con “out” larghissimi che modificano la percezione degli spazi. Ha incassato un break in avvio, fisiologico, poi ha rischiato di andare sotto di due break. Ma non si è arreso, ha giocato con personalità affidandosi alle armi che lo hanno portato fino alle soglie del paradiso: servizio affidabile, dritto che viaggia a volontà e quella smorzata che, più che una poesia, è una sentenza. Raccoglieva tre game di fila e si issava sul 5-4. Thiem tremava poco nei turni di battuta, poi all'undicesimo game infilava la zampata decisiva: break, 6-5 e 7-5. Nel secondo, Cecchinato restava disperatamente aggrappato alla partita. Annullava palle break nel primo e nel quinto game, tribolava anche sul 4-4, ma restava a galla con un tennis di notevole qualità. La prima di servizio lo assisteva (nei primi due set, ha tenuto una percentuale dell'80%), il feeling era buono e si arrivava al tie-break senza reali scossoni.