NIENTE MAGIA A INDIAN WELLS
Sul 4-3, Chardy si è arrabbiato per una valutazione errata di Fergus Murphy: è rimasto tranquillo, poi però ha polemizzato al cambio di campo sul 5-4. Era furioso, ha parlato dell'eccessiva tutela di cui godono gli arbitri, sembrava con la testa fuori dal match. Quando Fabio ha servito per il match, il 30enne di Pau ha chiuso gli occhi e ha tirato alcuni missili di dritto, oltre i 160 km/h, che hanno riacceso la partita. Ha avuto bisogno di cinque chance, ma si è ugualmente assicurato il game. Totalmente deresponsabilizzato, ha giocato meglio nel tie-break e ha allungato la sfida. Il terzo set è iniziato dopo una lunga pausa, poiché uno spettatore si è sentito male e i giocatori hanno dovuto aspettare l'intervento dei medici. L'inerzia era girata, Fognini era sempre più nervoso e incassava il break al quinto game. In verità, provava a non mollare. Pur lamentandosi per la condotta di gioco di Chardy (“Sta giocando completamente a caso!” ha detto in più occasioni), ha avuto qualche chance nell'ottavo gioco, pur senza arrivare a palla break. Alla fine vinceva il francese ed è un peccato, non solo perché Indian Wells poteva dare combustibile alla classifica fogniniana, ma perché è il luogo dove quattro anni fa Flavia Pennetta vinceva il titolo proprio con Fabio al suo angolo. Sulle prime, si pensava che fosse un gesto d'amicizia. Invece fu l'origine di un rapporto sfociato in un matrimonio e nella nascita del piccolo Federico. Un luogo simbolico, insomma, dove Fabio aveva ben altre ambizioni. C'era anche Flavia, nel suo box, come a voler ricambiare il sostegno di allora. Non è servito. Un passo falso ci può stare, ma a Miami scenderà in campo con qualche pressione in più. Sarà inevitabile.
ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Secondo Turno
Jeremy Chardy (FRA) b. Fabio Fognini (ITA) 4-6 7-6 6-4