L'esibizione di Glasgow, l'"Andy Murray Live" insieme a Roger Federer, ha segnato la prima apparizione pubblica di Andy Murray dopo quattro mesi. Lo ha fatto per beneficenza, visto che gli incassi sono andati a un paio di charity. Tuttavia, il Murray attuale non sembra ancora in condizione per competere nel tour. Per lui, tuttavia, è un momento di felicità sul piano personale: qualche giorno fa, si dice addirittura un paio di settimane, la moglie Kim ha messo al mondo un'altra bambina che farà compagnia alla piccola Sophia Olivia, venuta alla luce nel febbraio 2016. La famiglia è sempre più una priorità nella vita di Andy, ma il 2018 dovrebbe anche essere la stagione del riscatto. Le sue parole a margine dell'esibizione di Glasgow, tuttavia, inducono alla cautela. Andy ritiene di essere pronto per la campagna australiana, a partire dal Brisbane International (al via il 31 dicembre). A suo dire, i risultati arriveranno lentamente. “Lottare per il titolo in Australia potrebbe essere un po' troppo ambizioso, ma sono sicuro che potrò competere per i grandi titoli”. Murray ha spiegato di aver avvertito buone sensazioni in allenamento, di aver colpito la palla piuttosto bene. “Però c'è una bella differenza tra il 75-80% che metti in pratica in allenamento e il 100% richiesto dalla partita, magari per due ore e mezzo o tre ore. Fino a quando non lo farò non lo posso dire per certo, ma credo che tornerò su buoni livelli”. Murray ha in programma un paio di settimane di allenamenti a Miami, poi si recherà in Australia il prima possibile in modo da acclimatarsi, ma ha già detto che non scenderà in campo se non sarà totalmente pronto. “Le cose sono andate molto bene nella riabilitazione, ma non si sa mai”.