Marco Caldara
13 September 2018

Paire, Tiafoe: sono le semifinali dei debuttanti

L'imprevedibile Yannick Noah decide di regalare l'esordio in Davis a Benoit Paire, cancellando tutte le frizioni del passato con la FFT. Sarà lui ad aprire la sfida di Lilla con la Spagna, contro Carreno Busta. Pouille-Bautista il secondo singolare. A Zara a correre ai ripari è invece Jim Courier: contro la Croazia fa esordire il ventenne Tiafoe.
Da quando il mese scorso a Orlando l’assemblea ITF ha approvato delle storiche modifiche al format della Coppa Davis, è aumentata l’attenzione nei confronti del week-end in arrivo, perché sarà la penultima occasione per ammirare la Davis tradizionale, come l’abbiamo conosciuta fino a oggi. Si giocherà in Francia, dove i padroni di casa attendono la Spagna rimasta orfana di Nadal allo Stade Pierre Mauroy di Lilla, e allo Sportski Centar Visnjik di Zara, dove a far visita alla Croazia ci saranno gli Stati Uniti di Jim Courier. La notizia del giovedì riservato alla cerimonia del sorteggio è che, un po’ per scelta e un po’ per necessità, nella prima giornata di entrambe le semifinali ci sarà un debuttante: Benoit Paire per la Francia, Frances Tiafoe per gli Stati Uniti. Fa rumore soprattutto la presenza del primo, che in passato ha avuto una lunga serie di screzi (iniziati addirittura ai tempi dei tornei under) con la FFT, tali da ridurre i rapporti ai minimi termini e da tagliarlo sempre fuori a priori dalla lista dei convocabili. Tuttavia, Yannick Noah aveva già provato a tendergli la mano nel 2017, ed evidentemente è riuscito a ricucire i rapporti a sufficienza da arruolarlo per la prima volta nel team, grazie anche a qualche assenza illustre, Tsonga in primis. Paire sembrava tuttavia destinato a un posto in panchina, invece il sempre imprevedibile Noah l’ha preferito a Gasquet, regalandogli a 29 anni l’esordio in nazionale, contro Pablo Carreno Busta nel match inaugurale del week-end. Il ruolo di primo singolarista è stato invece affidato a Lucas Pouille, pupillo di Noah, nonché grande oppositore della Davis del futuro, tanto da aver promesso che non la giocherà mai più. Al mercoledì sembrava in forse per un fastidio muscolare, invece ci sarà, pronto a vedersela con Roberto Bautista Agut.
PUÒ ESSERE L’ULTIMA DAVIS DI NOAH
L’assenza di Nadal, che aveva assicurato la sua presenza ma è stato costretto a rinunciare per l’infortunio al ginocchio accusato nella semifinale dello Us Open, ha reso molto più difficile il compito degli spagnoli, ma sarà comunque una sfida aperta, nella quale le mosse dei capitani (Noah in primis) potrebbero fare la loro bella parte. “La scelta dei singolaristi non è stata semplice – ha detto Noah –, perché il livello dei giocatori è abbastanza simile. Si sono allenati tutti bene, Benoit si è unito rapidamente al team e ha lavorato molto attentamente. È in forma, così come Pouille, e volendo abbiamo tante altre opzioni per sabato e domenica”. Per il doppio Noah ha indicato Nicolas Mahut e Julien Benneteau (ma non doveva ritirarsi allo Us Open?), visto che Pierre-Hugues Herbert, da anni partner fisso del primo, ha dovuto rifiutare la convocazione per un problema al bicipite femorale. Sergi Bruguera, invece, ha optato per Feliciano Lopez e Marcel Granollers, lasciando fuori – come previsto – Albert Ramos Vinolas, il meno competitivo del quintetto sul veloce al coperto. I giornalisti presenti al sorteggio, curiosamente tenuto allo stadio e in un qualche attrazione di una città che può vantarne parecchie, non hanno risparmiato a Noah anche una domanda sul suo futuro, visto che ha già comunicato l’intenzione di abbandonare la panchina della nazionale al termine della stagione 2018. In sintesi, potrebbe essere la sua ultima sfida da capitano, ma l’ultimo francese a vincere uno Slam ha glissato: “non penso al futuro, ma solo a ciò che ci attende nei prossimi tre giorni. Questo stadio ci rievoca ricordi molto preziosi (è lì che hanno vinto la finale nel 2017, ndr) e mi auguro che ci porti bene anche stavolta. Siamo molto motivati per prenderci un’altra finale. Da quando nel lontano 1972 è stato pensionato il vecchio Challenge Round ci sono riusciti per due anni di fila solo nel biennio 2001-2002.
LA CROAZIA “VEDE” LA FINALE
Lo stesso problema assenze che ha scombussolato di piani di Bruguera ce l’ha anche Jim Courier, che è volato con i suoi a Zara per una semifinale che parte decisamente in salita. Al “no” di John Isner, rimasto negli States per assistere la moglie prossima a dare alla luce il loro primo figlio, si è aggiunto anche quello di Jack Sock, pedina fondamentale sia per il singolare sia per il doppio, fermato da un problema all’anca. Al suo posto è entrato in formazione Ryan Harrison, ma a combattere contro Marin Cilic e un Borna Coric fresco di ingresso fra i primi 20 del mondo ci saranno Steve Johnson e il debuttante Frances Tiafoe, anche lui – come Paire – alla prima convocazione. Sulla terra battuta indoor di Zara il 20enne del Maryland (di padre della Sierra Leone) sfiderà Cilic. “Non vedo l’ora di giocare – ha detto il numero 40 ATP durante la conferenza stampa –, ed è bello avere la chance di affrontare un top-10. Quest’anno ho fatto progressi enormi, ho vinto il mio primo torneo nel Tour, e sento che quando il mio tennis funziona posso giocarmela con chiunque”. Segno che la fiducia non gli manca, anche se sulla terra il suo tennis funziona meno che altrove. Con Coric favorito contro Johnson, i croati possono pensare di chiudere i conti già nel doppio di sabato, visto che il tentativo di Courier di convincere Mike Bryan a tornare in nazionale si è rivelato vano. O meglio, il gemello di Bob (infortunato) ha accettato, ma l’obiettivo era di farlo giocare con Sock, con cui ha vinto Wimbledon e Us Open. Invece dovrà farlo con Harrison: in doppio è un campione Slam pure lui, ma contro due specialisti come Pavic e Dodig, in trasferta, sulla terra, non saranno loro i favoriti.
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