Ostapenko, la favola che diventa incubo

Shock al Roland Garros: va fuori Jelena Ostapenko, travolta dalla pressione e da una condizione fisica non ottimale. La campionessa in carica si è arresa a Kateryna Kozlova, impeccabile nel fare il compitino. “Ho reso al 20%, ma dopo Roma non ho giocato per quattro giorni. Avevo chiesto di giocare lunedì o martedì..."

In 351 giorni può cambiare tutto. Appena festeggiato il 20esimo compleanno, Jelena Ostapenko diventava la Regina di Parigi. Oggi cade al primo turno, sullo stesso campo, ma in un clima e in un'atmosfera molto diverse. Il sole e il pienone dell'anno scorso hanno lasciato spazio al tramonto e a un Campo Chatrier semivuoto. È finita 7-5 6-3, suggello a una giornata iniziata male e finita peggio. “Quando mi sono svegliata, mi sono resa conto che qualcosa non andava, ma ho provato a restare positiva. È stata una giornata terribile, ho giocato al 20%. Ho commesso quasi 50 errori (48, ndr) e tanti doppi falli. Non potevo servire. Lei ha adottato un tennis difensivo e e io ho commesso errori che di solito non faccio”. Jelena è sempre stata in svantaggio: nel primo set aveva rimontato fino al 5-5, ma non è bastato. E pensare che la Kozlova aveva una vistosa vescica sul tallone, curata a fine primo set. “Ma la fisioterapista ha fatto un buon lavoro e mi ha dato sollievo immediato". L'ucraina ha giocato con grande intelligenza, picchiando sulle ferite tecniche dell'avversaria. Utilizzava lo slice, alternandolo a “moon ball” che costringevano la Ostapenko a rischiare. E sbagliare. Nel secondo, la lèttone saliva 2-0, poi teneva fino al 3-3. Un doppio fallo spediva la Kozlova sul 4-3 e servizio. Non c'era neanche la reazione nervosa, e il torneo della Ostapenko finiva con un rovescio sparato in mezzo alla rete. Jelena non ha voluto parlare delle ragioni per cui la giornata era “iniziata male”. “È qualcosa di più personale, ma ti trovi in una situazione negativa, ti arrabbi, poi ti alleni male e ti arrabbi di nuovo. Ho provato ad essere positiva, ma non ha funzionato”. La Ostapenko ha ammesso di aver patito tanta pressione, ma non era fisicamente al 100%. A Roma si era procurata un piccolo infortunio al ginocchio: “Dopo il Foro Italico non ho giocato per quattro giorni, poi sono arrivata qui e mi sono allenata per un paio di giorni. Non è stato abbastanza. Se avessi avuto un po' più di tempo, le cose sarebbero state diverse”.

IL GIORNO DI GLORIA DELLA KOZLOVA
Inevitabile la domanda se avesse chiesto agli organizzatori di tardare il suo match d'esordio, anche in virtù del suo status di campionessa. “Sì, l'ho chiesto, ma per loro la prima domenica è una giornata importante e hanno deciso così”. Difficile quantificare, in percentuale, quanto abbia influito la precaria condizione fisica e quanto la pressione. “Che era incredibile – ha ammesso la lèttone – il lato positivo è che non avrò mai più una pressione come quella che ho avuto oggi”. Adesso si dedicherà al doppio, mentre prosegue il sogno della Kozlova: numero 66 WTA, nell'intervista sul campo ha detto che due mesi fa non sapeva nemmeno se avrebbe potuto giocare a Parigi. In conferenza stampa ha spiegato perché: “A Indian Wells mi sono infortunata al ginocchio, alla cartilagine. Un infortunio raro, si era parlato di operazione. Per fortuna ho trovato medici e fisioterapisti molto bravi: ho effettuato la riabilitazione a Tenerife ed è andata bene”. Katerina, seguita dall'ex doppista ceco Jaroslav Levinsky, ha ripreso a giocare circa un mese fa. “Ma giusto un quarto d'ora: il giorno dopo ho sentito dolore e mi sono fermata per tre giorni, poi ho ripreso gradualmente”. A sentirla parlare, sembra più sollevata per aver evitato l'operazione che per questo successo, il più importante della sua carriera. Non aveva mai battuto neanche una top-30 e in carriera aveva vinto una sola partita in sette partecipazioni a uno Slam. Si è presa tutto insieme, con gli interessi. E ha già fatto sapere che scenderà in campo con lo stesso spirito di questo primo turno, senza nulla da perdere. La storia del primo giorno è indubbiamente la sua. Quanto alla Ostapenko, va sottolineata la sobrietà con cui ha accettato la sconfitta. Nessuna scena, zero piagnistei. E in fondo, una buona notizia: deve ancora compiere 21 anni. La delusione scomparirà presto.

ROLAND GARROS DONNE – Primo Turno
Kateryna Kozlova (UCR) b. Jelena Ostapenko (LET) 7-5 6-3

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