Marach non molla: “Amburgo, dammi 800.000€!”

Nel 2012, il forte doppista austriaco si procurò un grave infortunio durante un allenamento ad Amburgo, inciampando su un tubo metallico. C'è stata una lunga battaglia legale: l'anno scorso gli hanno dato ragione, ma le parti non trovano l'accordo sul risarcimento. Il torneo gli offre 100.000 euro, ma lui vuole molto di più.

Oliver Marach sta vivendo il suo miglior momento: meno di tre mesi fa ha coronato una carriera vincendo l'Australian Open insieme a Mate Pavic, con il quale fa coppia fissa da circa un anno. Lo scorso luglio, i due erano arrivati in finale a Wimbledon. Il 37enne austriaco è attualmente numero 6 nel ranking ATP di doppio e, dopo 20 anni di professionismo, ha trovato il modo i guadagnare cifre importanti. Secondo i dati ufficiali, ha intascato più di 3 milioni di dollari. Però c'è una questione rimasta in sospeso, su cui non ha intenzione di mollare. Nel 2012 si trovava ad Amburgo per giocare il locale ATP 500, peraltro in coppia con l'azzurro Daniele Bracciali. Erano teste di serie numero 3, ma non sarebbero mai scesi in campo. Il 17 luglio 2012, il giorno dopo il 32esimo compleanno, durante un allenamento è inciampato su un tubo metallico a bordocampo e si è procurato un grave infortunio al ginocchio. Avrebbe ripreso a giocare tre mesi dopo, tornando in una finale ATP nell'aprile dell'anno successivo. Eppure ha citato in giudizio tutti: organizzatori del torneo di Amburgo (Hamburg Sport Entertainment GmbH) e anche la federtennis tedesca. Una battaglia legale che non è ancora terminata, anche a causa dell'ostruzionismo altrui. Marach ha chiesto un risarcimento enorme e la corte d'appello di Amburgo, lo scorso settembre, gli ha dato ragione. Una faccenda simile a quella che ha riguardato Eugenie Bouchard e la USTA per il famoso episodio dello Us Open 2015. Una volta ottenuta la vittoria, si è cominciato a ragionare sull'entità del risarcimento: martedì scorso avrebbe dovuto esserci l'udienza decisiva presso il tribunale distrettuale di Amburgo, ma le parti sono ancora lontanissime: gli organizzatori sono disposti a versargli 100.000 euro, ma lui non ne vuole sapere: ha chiesto 800.000 euro per i “mancati guadagni” a causa dell'inattività.

L'ETÀ MEDIA DEI DOPPISTI
Se la controparte sottolinea come sia tornato a giocare dopo pochi mesi, l'austriaco ritiene di aver avuto bisogno di 5 anni (!) per ritrovare la forma ideale. Le parti, dunque, dovranno ritrovarsi ancora una volta a meno che non raggiungano un accordo extra-giudiziale, come peraltro auspicato dal tribunale. Il problema è che tutte le proposte di mediazione, ad oggi, si sono risolte con un nulla di fatto. “Questa storia mi ha perseguitato per molto tempo e fino a oggi non ho ricevuto un centesimo – diceva Marach lo scorso settembre, dopo aver vinto la causa – dal 2008 ho iniziato a guadagnare 300.000 euro all'anno. Gli eventi di Amburgo hanno pesantemente influenzato la mia carriera”. Da parte loro, gli organizzatori avevano parlato di “incredibile sfortuna” e, in sede di giudizio, avevano rimproverato il giocatore per non aver preso le giuste precauzioni nel momento in cui aveva visto l'ancoraggio metallico (di quelli che servono per coprire i campi durante la stagione invernale). “Non è compito del giocatore stabilire se un posto è sicuro o meno – ha detto Hans Karl Marach, padre del giocatore, che ha seguito la vicenda per dare al figlio la possibilità di concentrarsi sul tour – la controparte voleva chiudere la faccenda dando solo una piccola cifra a Oliver”. La faccenda legale si è inasprita quando DTB e HSE hanno sostenuto in dibattimento che Marach era “troppo vecchio” per essere competitivo in doppio. A quel punto, fu inviata una lista dei top-30 ATP nella specialità, in cui gli under 30 si contavano sulla dita di una mano. Da qui è nata una questione che sembra ancora lontana dalla soluzione, anche se dopo l'ultima udienza il giudice ha detto che avrebbe proposto un nuovo accordo. I fatti hanno dato ragione a Marach, la cui carriera è svoltata negli ultimi anni. Nel 2018 ha già vinto tre tornei e in questi giorni è impegnato a Monte Carlo, sempre in coppia con Mate Pavic. I due hanno raggiunto i quarti, in cui sfideranno Dimitrov-Goffin. La situazione economica dello stiriano è decisamente migliorata, ma su questa storia va avanti per una questione di principio. Curiosamente, dopo l'episodio non ha messo in atto nessun boicottaggio nei confronti del German Open, giocandolo nel 2014 e nel 2016 (anno in cui ha raggiunto la semifinale). Chissà se lo rivedremo quest'anno, quando la questione del risarcimento si sarà risolta...

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