UN ACCORDO CON L'ATP COME VIA D'USCITA
Qualunque sia la ragione della protesta, è evidente che una prima edizione senza i migliori decreterebbe il fallimento del progetto, che peraltro in queste ore ha annunciato il Direttore Operativo: a guidare l'evento sarà Albert Costa, vincitore della Davis (quella vera) sia da giocatore (2000) che da capitano (2009 e 2011). Attualmente il catalano è direttore del Conde Godò di Barcellona, ma si è fatto coinvolgere anche in questo progetto. Difficile capire se la sua intercessione avrà influenza sul campo di partecipazione. Nel frattempo l'ITF rimane in silenzio. Come è noto, alla presentazione di Madrid non c'era un solo componente del consiglio di amministrazione ma “solo” il direttore operativo Kelly Fairweather, le cui dichiarazioni sono state piuttosto confusionarie. Da una parte dice che la Davis è diversa da uno Slam, dall'altra ammette che stanno cercando in tutti i modi di scimmiottarlo. Per farlo, ritiene che la sede unica sia la migliore soluzione. “La bellezza di Wimbledon è che tutti sanno quando e dove si gioca – ha detto – mentre adesso si conosce la sede della finale di Davis soltanto due mesi prima: non è buono per il marketing, la programmazione dei giocatori e la vendita dei biglietti. Se i tifosi britannici sono pronti ad andare in Giappone per i Mondiali di rugby, perché gli appassionati di tennis non dovrebbero recarsi a Madrid?”. Sarebbe fin troppo facile rispondere che il tennis non è il rugby, e la Davis non è un “mondiale”. Al di la delle questioni strategiche, in questo momento la riforma è in difficoltà. Saranno decisivi, probabilmente, i colloqui a Londra durante le ATP Finals. Se ITF e Kosmos vogliono avere una speranza, l'impressione è che debbano trovare un accordo con l'ATP per organizzare un evento unico, cogestito, nella speranza che il sindacato abbandoni il proposito della World Team Cup a gennaio (ma c'è un contratto già firmato con Tennis Australia). In quel caso ci sarebbe un ammorbidimento delle posizioni dei tennisti. Per adesso, tuttavia, la presa di posizione è chiara: non hanno nessuna intenzione di giocare questa Davis. Non sono animati dalle ragioni più nobili, ma la conclusione è corretta.