IL DERBY DELLO SHOPPING
“Forse potrei chiedere qualcosa a mia sorella, però ha un cattivo record con la Cibulkova. Ci ha sempre perso tranne l'ultima volta, forse è il caso che faccia per conto mio!” ha detto sorridendo, salvo poi farsi seria. “Devo giocare più spesso contro le top-10 per abituarmi al loro livello, mentre contro le prime 20-30 ormai sono a mio agio. Non credo che le top-10 siano imbattibili. Serena Williams a parte, tutte possono battere tutte. Obiettivo? Vorrei chiudere l'anno tra le top-20, anche se non sarà facile perché a ottobre ho parecchi punti da difendere” Attualmente è numero 54 WTA, sua miglior classifica. E' destinata a salire ancora, dopo che nel 2016 è entrata per la prima volta tra le top-100 dopo quattro anni vissuti tra la 100esima e la 150esima posizione. E magari potrà competere con la sorella, non solo in campo ma anche nell'hobby comune dello shopping. “L'ultima volta che siamo uscite insieme lei ha preso sei borse e io appena quattro....diciamo che devo guadagnare di più!”. Le sorelle Pliskova sono l'esempio vivente che l'attività junior non è così importante. Non l'hanno praticamente svolta, poiché sin dai 16 anni di età hanno giocato tornei ITF da 10.000 e da 25.000 dollari “Il primo in Croazia, insieme a nostra madre, dove c'era un tabellone di qualificazione con 128 giocatrici. I tornei junior non ci interessavano, abbiamo giocato gli Slam soltanto per divertimento”. Con il suo servizio-bomba, forse il migliore del tour, che le ha fatto tirare ben 31 ace in una partita (Australian Open 2016, contro Monica Puig) la sorella mancina può diventare davvero pericolosa. Magari a partire da stanotte (non prima delle 4.30, diretta SuperTennis).