Nestor verso l'addio: “Il corpo non regge più”

Con il ritiro già fissato a settembre, il più anziano giocatore del tour fatica a raccogliere gli ultimi risultati: a 46 anni, Daniel Nestor non ha più i riflessi e la potenza di un tempo. “Questo renderà più facile l'addio”. Uscito dai top-100 di doppio, grazie a una wild card giocherà Wimbledon per l'ultima volta.

È il tennista più anziano del circuito ATP. Grazie al doppio, Daniel Nestor ha potuto allungare a dismisura la sua carriera da professionista. Il canadese compirà 46 anni il prossimo 4 settembre, e ha già deciso che lascerà il tennis pochi giorni dopo aver spento le candeline. Fino all'anno scorso è rimasto competitivo, uno dei migliori doppisti del tour. Quest'anno ha avuto un impressionante calo di rendimento: le uscite ai primi turni sono diventate la norma. “Il mio corpo non mi sta più permettendo di giocare ai livelli più alti – ha detto Nestor – questo, in effetti, ha reso più facile la decisione”. Professionista dal 1991, ha vinto l'incredibile cifra di 91 titoli in doppio ed è stato per dieci volte numero 1 nella classifica di specialità. Il tutto spalmato su 1.062 match di doppio, che gli hanno fruttato quasi 13 milioni di dollari di soli montepremi e, soprattutto, un indimenticabile oro olimpico a Sydney 2000. Daniel ha vinto gli ultimi tre titoli nel 2016, poi è scivolato sia nei risultati che in classifica. Attualmente, il ranking di specialità lo vede al numero 104. Le ragioni del declino sono esclusivamente fisiche. Se è vero che il doppio è meno faticoso rispetto al singolare, certe qualità come riflessi e rapidità sotto rete sono ugualmente soggette all'usura. A volte patisce la fatica, a volte si rende conto che caldo e umidità lo fiaccano di più rispetto a qualche anno fa. In passato, aveva la grande qualità di alzare il livello nel momento del bisogno.

IMPROVVISO CALO FISICO
Negli ultimi mesi, la sua forma fisica ha avuto un calo improvviso. “Non ho cambiato routine e non ho nemmeno smesso di lavorare – ha ammesso – semplicemente, è successo. Forse avrei dovuto riconoscere questa situazione e provare a lavorarci con un preparatore atletico, ma non sono sicuro che avrebbe funzionato: in tanti anni di carriera ho fatto tante cose che hanno funzionato e che oggi non sono più sufficienti. Mi basta accettare che non puoi fare proprio tutto. A un certo punto, raggiungi un limite”. Lui ha fatto il possibile per arrivare a scoprire dove fosse, questo limite. Nel suo caso, evidentemente, era intorno ai 45 anni. Al Queen's ha cercato di bilanciare la sua età con la freschezza di Denis Shapovalov, classe 1999. Udite udite, 27 anni più giovane di lui. Il sorteggio non è stato amico e li ha visti soccombere contro Kontinen-Peers, una delle coppie più forti del tour. Se in passato ha avuto diversi compagni più o meno fissi (i più assidui sono stati Mark Knowles, Nenad Zimonjic e Max Mirnyi), oggi Nestor cambia partner praticamente ogni settimana, peraltro con scarsi risultati. Nel 2018 ha superato il primo turno soltanto cinque volte. A livello pratico, l'età gli ha fatto perdere qualcosa in termini di rotazione al servizio e di potenza nel gioco da fondo. “Sinceramente, faccio fatica a competere ogni settimana – dice Nestor – posso ancora giocare bene, ovviamente, ma una partita qua e là. Oggi sarebbe molto difficile vincere un torneo. Dal punto di vista del recupero atletico, sarebbe molto complicato giocare quattro o cinque giorni di fila”.

30ESIMO CANADIAN OPEN, POI L'ADDIO IN DAVIS
Il miglior risultato stagionale è stata la semifinale a Istanbul, in coppia con James Cerretani. Un po' poco per un vincitore di ben 12 Slam. Il suo curriculum, tuttavia, gli consentirà di giocare per l'ultima volta a Wimbledon. Gli organizzatori gli hanno concesso una wild card: a Londra, il suo compagno sarà Jurgen Melzer. Lo vedremo in campo anche a Toronto, dove il connazionale Vasek Pospisil lo accompagnerà nella 30esima (!) apparizione al Canadian Open. Sarà una settimana piena di eventi, poiché in quei giorni (dal 6 al 12 agosto) sarà introdotto nella Hall of Fame del tennis canadese. È già tutto pronto per la serata di gala, in programma presso la Roy Thomson Hall. “Dovrebbe essere divertente. A me non piace stare al centro dell'attenzione, ma sapevo che qualcosa del genere sarebbe arrivata con il ritiro. Quindi dovrò essere preparato”. Con una classifica zoppicante, avrà bisogno di parecchie wild card per giocare i suoi ultimi tornei. L'addio definitivo arriverà in Coppa Davis, con lo spareggio per rimanere nel World Group che il Canada giocherà (in casa) contro l'Olanda, dal 14 al 16 settembre. “Se mi alleno e mi metto davvero in forma per una singola partita, anche molto lunga – dice Nestor – non sarebbe un problema perché non dovrei giocare il giorno dopo, quindi darei tutto in una singola occasione”. Certamente Frank Dancevic lo convocherà: per lui sarà la 53esima volta. Il modo migliore per chiudere una carriera straordinaria.

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