Chicago è una delle più importanti città americane. In tempi di profonda crisi di Alitalia, Roma-Chicago fu una delle poche rotte intercontinentali a restare attive. E poi è nota per la sua architettura rivoluzionaria, i musei e tante altre cose. È anche una città di tennis: non solo ha ospitato l'ultimo titolo di John McEnroe (1991, in finale contro il fratello Patrick), ma tornerà in grande stile tra un paio di mesi con la seconda edizione della Laver Cup, prevista alla United Arena dal 21 al 23 settembre. Dal 2 al 9 settembre, tuttavia, il grande tennis sbarcherà a Chicago nella seconda settimana dello Us Open per ospitare un ATP Challenger e un WTA 125. Sarà un evento Oracle, inserito nel mini-circuito di tornei legato al BNP Paribas Open di Indian Wells. L'evento dell'XS Tennis Village (laddove si trova l'accademia di Kamau Murray, giovane coach di Sloane Stephens) avrà ben altro spessore rispetto al Challenger di Winnetka, che nei giorni scorsi ha festeggiato la sua 27esima edizione ed era l'unico evento a giocarsi nei pressi di Chicago. “Siamo entusiasti di dare il benvenuto alla Oracle Challenger Series – ha detto Murray – siamo orgogliosi di lavorare con Oracle per questo grande evento e sostenere il loro grande lavoro. L'impegno di Oracle nel mondo dello sport va di pari passo con la nostra missione di garantire un percorso di successo tramite il tennis”. La popolarità mainstream di Kamau Murray è dovuta al lavoro con la Stephens, ma i suoi progetti partono da lontano: nel 2005 ha creato la sua fondazione per dare opportunità ai giovani a rischio di Chicago. La struttura attuale, costata 15 milioni di dollari, mette a disposizione ben 25 campi in cemento (13 all'aperto e 12 indoor) più quattro in terra battuta, una pista d'atletica e un'enorme palestra da 10.000 metri quadrati.