QUELLA VOLEE IN RETE...
Zverev ha reagito da campione: nonostante i fischi e l'inevitabile tensione, ha sparato un ace a conquistare il 4-4. Tuttavia, Federer deve rimproverarsi per il clamoroso errore poi risultato decisivo: sul 5-4 Zverev, si era costruito il punto con servizio e dritto, ma la disperata difesa di Zverev lo ha costretto a giocare una volèe in avanzamento, facile facile, a campo aperto. Roger l'ha incredibilmente messa in rete, scatenando la disperazione di Hugh Grant, suo grande tifoso, presente a bordocampo. Cancellava il primo matchpoint, ma sul secondo Zverev giocava un altro scambio di grande intelligenza e chiudeva con un rovescio al volo, vincente. Il pubblico non ha accettato l'uscita di scena del suo idolo, mischiando fischi e applausi in un cocktail dallo strano sapore. Zverev, che pure è un ragazzo di personalità, si è detto dispiaciuto per l'accaduto e ha sentito il bisogno di scusarsi. Inaccettabile, inconcepibile. Federer, come sempre, si è rivelato più elegante di tanti suoi sostenitori. “Ho chiesto al raccattapalle se gli fosse caduta la pallina e ha detto di sì. Fa niente, succede. Alla stretta di mano Sascha si è scusato, gli ho detto che non c'era bisogno di farlo”. Adesso guarderà la finale da spettatore, poi lancerà l'assalto al 2019, per il quale si è già detto “elettrizzato”. Questa è una delle notizie migliori di giornata. Quanto a Zverev, merita la finale (primo tedesco dopo 22 anni) e il lavoro con Ivan Lendl inizia a dare i primi – concreti – segni di riuscita. La speranza è che domani il pubblico di Londra lo applauda, comunque vada. Sarebbe un bel modo per farsi perdonare. Perché, se c'è qualcuno che deve scusarsi, non è certo Alexander Zverev.
NITTO ATP FINALS – Semifinale
Alexander Zverev (GER) b. Roger Federer (SUI) 7-5 7-6