Marco Caldara
14 November 2018

Gli altri arrancano, "Nole" va come un treno

Altra prestazione maiuscola di Novak Djokovic alle ATP Finals: il numero uno del mondo lascia cinque game a uno Zverev che si spegne dopo un set, e ipoteca il passaggio in semifinale. Non c'è ancora la certezza matematica, ma viste le condizioni di "Nole" sembra un dettaglio. Il record di sei titoli di Federer alle Finals è nel mirino.
Non fosse per quel match-point cancellato da un gran servizio di Marin Cilic nella finale del Queen’s, quest’anno, a Londra, Novak Djokovic non avrebbe ancora perso una partita. Ne vinse quattro al Fever-Tree Championships, dando i primi veri segnali della rinascita ufficializzata col titolo a Wimbledon, e ha portato il suo bottino londinese a tredici vittorie alle ATP Finals, dove sin qui è stato di gran lunga il giocatore più convincente. All’esordio ha disinnescato John Isner, e due giorni dopo ha confermato la sua condizione in un match contro Alexander Zverev durato un solo set, il primo, e chiuso con un facile 6-4 6-1 in 76 minuti. Troppo in palla “Nole” per lasciarsi sorprendere da una versione così così del tedesco, sparito dal campo dopo aver perso un primo set doloroso, nel quale è stato lui il primo ad avere una chance concreta di mettere il naso avanti. Anzi, per l’esattezza di chance ne ha avute due, come le palle-break arrivate un po’ dal nulla che l’avrebbero mandato a servire sul 5-4, in una fase della partita in cui il suo servizio funzionava a meraviglia. Tuttavia le ha mancate entrambe, la seconda con un ottimo lob terminato largo di pochi centimetri, e il break che ha spezzato l’equilibrio l’ha trovato Djokovic nel game seguente, riuscendo tutt’a un tratto a farsi pericoloso in risposta. “Sascha” gli ha chiuso la porta sulle prime due palle-break, ma il serbo ha capito perfettamente che era il momento buono per provarci, se n’è guadagnata una terza e i nervi di Zverev sono andati in tilt, producendo un doppio fallo che ha chiuso il set e a conti fatti anche la partita, visto che da quel momento in poi c’è stato solamente un giocatore in campo.
IL CALO DI ZVEREV GLI SPIANA LA STRADA
Sicuramente quei due game sono stati il momento chiave della partita – ha detto Djokovic –, perché se avessi perso il servizio sul 4-4 sarebbe stato molto difficile recuperare. Zverev stava servendo davvero bene, e facevo davvero fatica a leggere il suo servizio, ancor di più di quanto successo due giorni fa contro Isner. Poi, la sua percentuale è calata e mi ha permesso di prendere il comando”. Si spiega così il 6-1 del secondo set, maturato in appena 25 minuti, con Zverev incapace di reagire. Dall’1-1 il tedesco ha vinto appena 2 dei successivi 22 punti, consegnando a Djokovic una vittoria che profuma di semifinale. “Credo – ha continuato il numero uno del mondo – che né io né Zverev oggi abbiamo espresso un tennis incredibile, ma una vittoria è sempre una vittoria. Sicuramente ho iniziato a colpire meglio la palla nel secondo set, e anche se non ho servito così bene mi hanno aiutato gli errori del mio avversario. Specialmente nel secondo set era molto lontano dal suo miglior livello”. Il 31enne di Belgrado potrebbe garantirsela già al termine del match serale, qualora John Isner riuscisse a battere Marin Cilic o anche nel caso in cui vincesse il croato in tre set, ma anche se la certezza matematica del passaggio in semifinale non dovesse arrivare, “Nole” può stare tranquillo. Il tennis espresso sin qui alla Finals, anche se a detta sua – almeno oggi – non è stato da togliere il fiato, sembra comunque inarrivabile per tutti. Tanto che alla domanda di Annabel Croft su cosa si aspettasse dalla prossima partita contro Cilic, Novak ha lasciato il tennis in secondo piano, menzionando la famiglia e il desiderio di trascorrere un po’ di tempo con i suoi figli. Nel Djokovic-pensiero non c’è modo migliore per preparare mente e corpo agli impegni con la racchetta.

NITTO ATP FINALS – Seconda giornata Gruppo Guga Kuerten
Novak Djokovic (SRB) b. Alexander Zverev (GER) 6-4 6-1
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