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Marco Caldara
16 November 2018

"Nole" imbattuto... ma chi lo può battere?

Djokovic supera Cilic e chiude il Gruppo Kuerten da imbattuto, confermando di essere in condizioni strepitose. Per batterlo a Kevin Anderson servirà un'impresa, idem (o quasi) allo Zverev visto sin qui per superare Federer. I tifosi assaporano già la miglior finale possibile, augurandosi un duello scoppiettante come quello di Parigi-Bercy. E magari un vincitore diverso: per Federer sarebbe il titolo n.100.
Due leggende, che di semifinali alle ATP Finals fanno la collezione da anni, e due debuttanti fra gli ultimi quattro nel torneo dei maestri. Si può riassumere così il line-up delle semifinali del maxi evento di fine anno, con Novak Djokovic, Roger Federer e Alexander Zverev che hanno confermato le attese della vigilia, e Kevin Anderson bravo a mettere in chiaro già da subito che la sua “prima” al Masters sarebbe stata tutt’altro che una comparsata. Ma ora per il sudafricano viene il difficile, perché un Federer che si è via via acceso nel corso del torneo gli ha scippato il primo posto del gruppo intitolato a Lleyton Hewitt, spedendolo in pasto in semifinale a Djokovic, l’unico del quartetto che non ha ancora perso una partita, e quindi può ambire al prize money più corposo: 2 milioni e 712.000 dollari. Il campione di Belgrado ha completato la sua corsa nel Gruppo Guga Kuerten battendo per 7-6 6-2 un Marin Cilic già eliminato, che ha avuto un set-point sul 6-5 del tie-break (poi perso 9-7) prima di lasciare strada al più forte e proiettare la mente alla finale di Coppa Davis contro la Francia, da venerdì prossimo sulla terra battuta dello Stade Pierre Mauroy di Lilla. Era un match praticamente inutile per entrambi, ma a Djokovic è servito comunque per ribadire che il favorito per il titolo è solo e soltanto lui, e salire a 34-2 dall’inizio del torneo di Wimbledon. Un ruolino di marcia che dice tutto, a maggior ragione se si ricorda come era iniziato il suo 2018, con un bilancio di 6-6 e la sua prima striscia di tre sconfitte di fila dal lontano 2007. Dalla prima metà della stagione sembrano passati anni, e “Nole” pare tornato sul serio il giocatore imbattibile già visto più volte nei periodi d’oro della sua carriera. Per completare l’opera dovrà battere prima Anderson e poi uno fra Federer e Zverev, compito che per come sono andate le cose sin qui è assolutamente nelle sue corde.
FEDERER FAVORITO CONTRO ZVEREV
Si può lasciare una porticina aperta per Federer, che è pur sempre Federer e a Parigi-Bercy non è andato così lontano dal successo, mentre nemmeno l’Anderson visto contro Thiem e Nishikori sembra in grado di far paura a Djokovic, che ha vinto gli ultimi sette precedenti (su 8), lasciando due set su diciannove. La finale dell’ultimo torneo di Wimbledon è stata l’esempio più lampante della sua superiorità: il servizio di Anderson sbatte sulla miglior risposta del Tour, e il resto, per uno come Novak, è quasi una formalità. “Sta giocando alla grande dall’inizio dell’anno – ha detto Djokovic del suo prossimo avversario –, e questa è sicuramente la sua miglior stagione. Serve benissimo ed è molto aggressivo, so cosa aspettarmi”. Su un campo più lento rispetto a quello delle ultime edizioni il compito di Anderson pare ancora più difficile, come sembra molto complicato che domenica il pubblico dell’O2 Arena possa trovare una finale diversa da Djokovic-Federer. Lo svizzero è atteso da un match sicuramente più equilibrato, almeno sulla carta, ma mentre lui dopo un esordio terribile è riuscito a rialzarsi, il torneo di Zverev è positivo solo e soltanto perché quest’anno è riuscito a superare la prima fase. Tuttavia, in un girone con un Cilic fuori forma e un Isner al debutto in mezzo ai grandissimi (e solo grazie ai forfait di Nadal e Del Potro), per uno con le sue ambizioni era quasi l’obiettivo minimo, e il bello viene solamente ora. O riuscirà ad alzare – e non poco – il livello rispetto ai suoi match precedenti, o ci sono buone probabilità che il suo torneo finisca contro Federer. Quindi, sembra tutto apparecchiato per il 48esimo atto di Djokovic-Federer, col serbo che punta ad agguantare il rivale a quota 6 titoli alle ATP Finals. Una partita della qualità di quella di Bercy sarebbe un bel modo per chiudere la stagione ATP, ma i tifosi di Federer si accontenterebbero volentieri di un match meno divertente e avvincente, a patto che sia sufficiente per regalare a Roger il 100esimo titolo in carriera.
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