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Marco Caldara
12 November 2018

La battaglia degli errori sorride a Zverev

A poche ore dal deludente match Federer-Nishikori, a livello di qualità non va meglio in Zverev-Cilic, capaci di un'ottantina di gratuiti in due nell'arco di due set. Il croato va avanti in entrambi, ma li vince Zverev, superiore nei tie-break. Anche dodici mesi fa il tedesco aveva iniziato le Finals battendo Cilic, ma poi era mancato. Saprà fare meglio?
La qualità delle ATP Finals 2018 non decolla, ma la vittoria qualcuno se la deve pur prendere. Ieri sera è toccato a Kei Nishikori, reso invincibile da uno dei peggiori Federer dell’intera stagione, mentre poche ore dopo a vincere senza convincere è stato un Alexander Zverev così così, passato con due tie-break sulla brutta copia di Marin Cilic. In due hanno messo insieme qualcosa come 78 errori gratuiti in 2 ore e spiccioli, offrendo una qualità ben diversa da quella che sarebbe lecito aspettarsi da un gruppo di superbig, ma la stanchezza di una stagione lunga si fa sentire per tutti. E allora entra in gioco quel pizzico di freschezza fisica in più, che può dare una mano al 21enne tedesco, malgrado fra gli otto delle Finals londinesi sia il giocatore ad aver vinto più partite da gennaio a oggi, ben 55. L’obiettivo è farle diventare almeno un paio in più, il che vorrebbe dire aver messo piede in semifinale, missione fallita alla sua prima apparizione in riva al Tamigi, dodici mesi or sono. Curiosamente, anche nel 2017 “Sascha” aveva iniziato la sua corsa battendo Cilic, salvo poi perdere sia da Federer sia da Sock, e ha ribadito la sua superiorità nei confronti del croato di Medjugorje battendolo per la sesta volte nelle ultime sei sfide, e mettendone di nuovo a nudo il pessimo rapporto col Masters di fine anno. In dieci partite giocare nel torneo dei maestri Cilic ne ha vinta una sola, peraltro del tutto inutile, nel 2016 contro Nishikori, e oggi ha gettato la chance di fare il bis perdendo un primo set iniziato benissimo. Poteva finire 6-1, visto che ha avuto due palle-break del 4-0 e un’altra del 5-1, contro uno Zverev davvero in difficoltà, invece il doppio break non è arrivato e il set l’ha vinto Zverev, riagguantando Cilic quando serviva sul 5-3 e poi bruciandolo con una partenza migliore nel tie-break.
VITTORIA CHE PROFUMA DI SEMIFINALE
Diverso, anche se dall’esito identico, il secondo set: le chance di allungare le ha avute Zverev, due in due game diversi, ma il primo break l’ha trovato Cilic, salendo 4-3 e servizio, in realtà senza un vero perché. Tanto che il vantaggio pareva destinato a non durare e non è durato, Zverev ha ritrovato subito la parità e poi è riuscito ad alzare il livello quel tanto che è bastato per dominare la fase finale della partita. Non è riuscito a chiuderla sul 5-4, quando si è guadagnato un primo match-point, ma ce l’ha fatta senza un briciolo di difficoltà nel tie-break, favorevole sin dall’inizio. Un doppio fallo di Cilic sull’1-4 gli ha spianato definitivamente la strada, verso il suo secondo successo in carriera alle Finals. Prezioso perché vale i primi tre punti e gli permette di partire col piede giusto, ma comunque da analizzare nel dettaglio insieme a coach Ivan Lendl, perché la prestazione è stata tutto fuorché soddisfacente. “Sono stato costretto a recuperare un break in entrambi i set – ha detto il vincitore –, ma mi sono contrato al massimo, perché sapevo che sarebbe stato un match già molto importante. Non avevo intenzione di iniziare con una sconfitta, perciò sono molto felice per il successo. Sono felice di come ho giocato (ci sarebbe da discuterne, ndr) e felice di poter ripartire da qui”. La vittoria l’ha già messo in odore di qualificazione, dato che contro John Isner – probabile avversario di venerdì, a meno che lo statunitense batta Djokovic stasera – sarebbe decisamente favorito. Ma guai ad abbassare la guardia: anche nel 2017 sembrava dovesse battere facilmente Sock e prendersi la semifinale, invece a sfidare Federer all’indomani ci andò l’americano.

NITTO ATP FINALS - Prima giornata Gruppo Guga Kuerten
Alexander Zverev (GER) b. Marin Cilic (CRO) 7-6 7-6
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