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Riccardo Bisti
05 October 2017

Niente wild card per le WTA Finals di Singapore

Nonostante il regolamento consenta alla WTA di invitare al Masters una giocatrice fuori dalle prime 8, la norma non sarà applicata: per questo, Sloane Stephens resterà fuori nonostante il titolo allo Us Open. Si qualificherà la n.8 WTA: favorita Johanna Konta, che però rischia di rivivere l'incubo dell'anno scorso.

Capita raramente che la vincitrice di uno Slam non chiuda la stagione tra le prime 8, dunque senza il diritto di giocare le WTA Finals. Ma in questo bizzarro 2017 il circuito femminile è stato terra di conquista per molte giocatrici, Slam compresi: i Major sono andati a quattro giocatrici diverse, tra cui le outsider Jelena Ostapenko e Sloane Stephens. A due settimane dal termine della stagione regolare, sono già certe di un posto a Singapore sette delle otto partecipanti: Garbine Muguruza, Simona Halep, Karolina Pliskova, Caroline Wozniacki, Venus Williams, Elina Svitolina e la stessa Ostapenko, che ha strappato il pass proprio in queste ore. Resta un posto, ma in queste ore è emersa una vecchia postilla del Rulebook WTA, mai utilizzata ma ancora in vigore: soltanto le prime sette del ranking sono certe della qualificazione al Masters. L'ottavo nome “potrebbe” essere stabilito dalla WTA, qualora si verificassero “circostanze eccezionali”. Con la Ostapenko già qualificata, si potrebbe ipotizzare una wild card per Sloane Stephens, fantastica vincitrice dello Us Open. Esiste una regola del genere anche nel circuito ATP: il vincitore di uno Slam è ammesso direttamente al Masters, a patto che abbia chiuso la stagione tra i top-20. È accaduto qualche volta nei primi anni 2000: i beneficiari furono Goran Ivanisevic, Albert Costa e Gaston Gaudio. La norma, tuttavia, fu un “contentino” ATP per cancellare le velleità dell'ITF, che nel decennio precedente aveva lanciato la munifica Grand Slam Cup per fare concorrenza alle ATP Finals. La “pacificazione” di inizio millennio ha fruttato la postilla regolamentare. In questo momento, la Stephens è 13esima nella Race to Singapore e non ha più chance per acciuffare l'ottavo posto di Johanna Konta. La notizia, tuttavia, è che la WTA non utilizzerà la regola. Rispondendo a una richiesta del sito “Sporting Life”, un portavoce del sindacato ha fatto sapere che non ci saranno wild card.

LA FURIOSA RIMONTA DI CAROLINE
L'ultima qualificata, dunque, sarà la numero 8 del ranking WTA. Nella storia recente è accaduto soltanto una volta che una vincitrice Slam non fosse tra le prime otto: nel 2009, il successo allo Us Open non bastò a Kim Clijsters, che peraltro aveva iniziato la stagione a luglio (era rientrata dopo due anni di stop per maternità). Nonostante fosse davvero una “circostanza eccezionale”, la belga non ottenne alcun invito. Andrà così anche nel 2017: in questo momento, la favorita rimane Johanna Konta. La britannica, tuttavia, deve guardarsi dalla furiosa rimonta di Caroline Garcia. Fino a qualche settimana fa, la francese non era neanche in lizza. Poi ha vinto a Wuhan e sta facendo sfracelli a Pechino, dove è nei quarti e venerdì (ore 15, diretta SuperTennis) se la vedrà con con Elina Svitolina. In questo momento, la Garcia si trova a 600 punti dalla Konta (3.610 a 3.010). Dovesse vincere il torneo firmerebbe un clamoroso sorpasso, ma anche un piazzamento in finale aprirebbe una bagarre che sembrava ormai chiusa. Dovesse essere sorpassata in extremis, per la Konta sarebbe una grande beffa. Lo scorso anno fu superata all'ultimo respiro da Svetlana Kuznetsova, peraltro dopo aver partecipato a tutte le iniziative promozionali pre-torneo, a Singapore. Anche quest'anno rischia di essere superata in extremis. Pechino ci dirà se avremo un arrivo al fotofinish: in quel caso, le ultime due settimane di tornei sarebbero decisive. La stagione regolare si chiuderà con Hong Kong, Tianjin e Linz, dopodiché Lussemburgo e Mosca. Tra l'altro, la Konta si è cancellata dal torneo di Hong Kong.

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