Riccardo Bisti
10 February 2018

Simona Halep vestirà Nike. E la Sharapova...

Le immagini non lasciano dubbi: Simona Halep ha chiuso l'accordo con Nike e indosserà i capi del “baffo” americano sin dal torneo di Doha. Dopo il mancato rinnovo con Adidas, ha giocato un mese senza sponsor. Un ex politico rumeno aveva addirittura proposto che fosse la nazione a sponsorizzarla. E se fosse una strategia Nike nei confronti della Shrapova?

Sono passati 13 giorni dalla drammatica finale di Melbourne, in cui Simona Halep è arrivata a un soffio dal primo – agognato – titolo del Grande Slam. La rumena si è arresa al fotofinish a Caroline Wozniacki e da allora si è fermata, anche per curare l'infortunio alla caviglia con cui ha dovuto convivere per tutto l'Australian Open. Per questo, la n.2 del mondo salterà la sfida di Fed Cup tra Romania e Canada. Si gioca a Cluj e l'incontro è valevole per il World Group II. Simona si è ugualmente recata in loco per sostenere le sue compagne: nella mattinata di venerdì ha effettuato il suo primo allenamento e non è passato inosservato il suo allenamento. “Simona Halep ha raggiunto un accordo con Nike, il marchio sportivo più importante al mondo. L'annuncio arriverà tra qualche giorno”. Con questa frase, perentoria, il sito rumeno “Telekom Sport” ha dato la notizia che dovrebbe trovare conferma nelle prossime ore. Già nei giorni scorsi, Simona aveva detto che ci sarebbero state novità nel weekend. Ulteriori indiscrezioni sostengono che Virginia Ruzici, manager di Simona, sia arrivata a Cluj proprio per affiancarla nella conferenza stampa, prevista domenica, in cui sarà annunciata la partnership con Nike. La vicenda dello sponsor tecnico della Halep è stato uno degli argomenti più dibattuti a gennaio: dopo quattro anni di collaborazione, non è stato rinnovato il contratto con Adidas. E così, nonostante fosse la numero 1 del mondo, ha giocato senza sponsor per un mese. Curiosamente, ha indossato un completo ordinato su internet, realizzato da una sarta cinese. Sin dai primi di gennaio si era diffusa la voce di una trattativa con Nike, disposta a pagare circa il doppio rispetto a quanto la Halep percepiva da Adidas (circa 1 milione di euro all'anno). Era stato aperto anche un canale di comunicazione con Lacoste, vecchio sponsor della rumena.

SHARAPOVA IN SCADENZA CON NIKE
Oggi sembra essere arrivata la fumata bianca: le recenti immagini della Halep, non solo quelle in campo, la ritraggono con il noto “baffo” americano, che dunque ha effettuato il secondo “colpo” negli ultimi mesi dopo aver strappato Sloane Stephens a Under Armour (a 1,5 milioni all'anno più eventuali bonus). La quasi ufficialità dell'accordo con Nike arriva pochi giorni dopo la curiosa proposta di Vasile Dincu, ex politico rumeno, il quale aveva utilizzato la sua pagina Facebook per proporre una sponsorizzazione... di Stato per la Halep. Indignato per i mancati guadagni di Simona, aveva lanciato un appello a tutta la popolazione rumena, invitando tutti a versare un euro. Era stato creato anche un sito internet, “Romania for Halep”, che però risulta già irraggiungibile. “Se almeno 3 milioni di persone lo facessero, potremmo inserire lo stemma o la bandiera rumena sugli abiti di Simona. Lo dico anche perché la Romania non ha partecipato alla sua formazione, lasciando che fosse la sua famiglia a investire”. L'iniziativa non ha avuto grande successo, con poco più di 230 “like” e un centinaio di commenti. Qualcuno ha anche accusato Dincu di aver fatto un gesto politico, autopromozionale. Lui ha replicato dicendo di essere ormai fuori dal giro della politica, e di aver soltanto trattato un argomento di interesse comune. Le chiacchiere, tuttavia, dovrebbero essere giunte al termine: Simona Halep vestirà Nike già a partire dal torneo di Doha, la prossima settimana. Per il resto, i soliti bene informati sostengono che l'accordo con la rumena sia una forma di pressione indiretta su Maria Sharapova, ormai giunta all'ultimo anno di contratto con Nike. Gli americani sarebbero ben disposti a rinnovare, ma a cifre più basse rispetto all'accordo precedente: 70 milioni spalmati su otto anni. La questione doping ne avrebbe minato l'immagine, almeno sul piano commerciale. E Nike vorrebbe risparmiare.

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