ILLUSTRI PREDECESSORI
Su di lui ha punto Patrick Mouratoglou. Il coach francese, “libero” da impegni a causa dell'imminente maternità di Serena Willams, ha più tempo per visionare i talenti che transitano nella sua accademia e gli ha predetto un futuro importante. Popyrin non vede l'ora di misurarsi con la pressione che arriverà dopo i recenti successi. Dopo la vittoria a Parigi, sul display del suo telefonino sono comparsi i complimenti di Lleyton Hewitt e Jason Stoltenberg, pezzi grossi di Tennis Australia. Nonostante le origini e la residenza, Popyrin non ha nessun dubbio sul paese da rappresentare. Anzi, vorrebbe esordire quanto prima in Coppa Davis, magari come riserva nella semifinale che i canguri giocheranno in settembre contro il Belgio. “Sto valutando se giocare Wimbledon, ma credo che il Roland Garros resterà il mio ultimo torneo junior” diceva a Parigi. Adesso conferma la decisione. “Mi dedicherò ai tornei Futures e ai Challenger. Per ora soprattutto ai Futures per ragioni di classifica”. Già, perché deve ancora fare l'ingresso tra i primi 1.000 ATP, anche se il contratto siglato con IMG dovrebbe garantirgli un buon numero di wild card in tornei più importanti. I sogni sono quelli “giusti”. “Voglio lavorare, migliorare, vincere uno Slam 'vero', la Coppa Davis e diventare numero 1 del mondo”. I precedenti gli sorridono: prima di lui, soltanto quattro australiani avevano vinto il Roland Garros Junior: John Newcombe, Ken Rosewall e Roy Emerson e Phil Dent (l'ultimo, nel 1968) Chi più, chi meno, tutti hanno sfondato. Popyrin sembra avere la testa sulle spalle: dopo il successo a Parigi si è recato a Nizza, recuperando la macchina dall'accademia di Mouratoglou, poi si è fatto un paio di giorni d'auto fino a Marbella. Parla un ottimo spagnolo, capisce il russo ma lo slang australiano é ancora pronunciato.