TROPPA INTENSITÀ
Per Nadal, la terra battuta è un elemento naturale. Come l'acqua per Michael Phelps, la neve per Marcel Hirscher o la pista per Usain Bolt. “Ho giocato la miglior partita del torneo – ha detto – è stato importante perché Dominic è molto aggressivo, è difficile da affrontare, possiede grandi colpi”. L'austriaco è forte, potente, esplosivo, ma non ha saputo reggere la clamorosa intensità di Nadal. Nei primi turni, lo spagnolo si era concesso qualche partenza lenta: sapeva che contro Thiem non se lo sarebbe potuto permettere, allora è partito fortissimo. 2-0, break immediato. Thiem ha prodotto il massimo sforzo per restargli incollato, giocando un primo set ad alta intensità. Ha tenuto fino al 4-5, quando ha giocato il peggior game della sua partita. Quasi un'ora di fatiche e rincorse per non ottenere nulla. Quando Rafa si è aggiudicato il primo set, ogni speranza è svanita. In tutta la sua carriera, non ha mai perso un match al meglio dei cinque set, sulla terra, dopo aver vinto il primo set. “Quello che hai fatto e stai facendo è una delle cose più straordinarie che un atleta abbia mai ottenuto” ha detto Thiem, rivolgendosi al rivale. Ha ricordato di quando, ancora 11enne, lo ha visto vincere a Parigi per la prima volta. Non avrebbe mai immaginato di arrivare ad affrontarlo. Metà del sogno si è realizzato: per batterlo, dovrà attrezzarsi. O meglio, aspettare che Rafa si tolga di mezzo con il ritiro. Nelle due ore e quarantadue minuti di partita abbiamo visto scambi lunghi, muscolari, pieni di rotazioni in topspin, angoli acuti, accompagnati da grugniti degni del circuito femminile. Thiem ha cercato d spingere duro, rischiare, mettere Nadal fuori dalla zona di comfort. Risultato? 34 colpi vincenti, ma anche 42 errori gratuiti. Insufficiente.