NIENTE DISTRAZIONI
Qualche giornalista un po' dispettoso ha pensato bene di metterlo in imbarazzo durante la conferenza stampa. Prima gli hanno chiesto se la vittoria alle Next Gen Finals lo ha reso più popolare in Corea. “Non ne sono sicuro – dice Hyeon il timido – sicuramente un po' di più rispetto al passato, ma la gente non mi ferma per strada. Il tennis non è così popolare in Corea. Però, quando mi trovo in campo, ogni tanto qualcuno chiede di fare una foto insieme. Tutto qui”. Non è del tutto vero: quando è atterrato a Seul dopo la vittoria alle Next Gen Finals, all'aeroporto di Seul c'era un capannello di persone ad aspettarlo, tra curiosi e addetti ai lavori. Non contento, il giornalista ha insistito.
Ti chiamano molte ragazze? “No” (ride)
Hai la fidanzata? “No”
Inizia! “No” (ride)
Forse qualcuno gli ha fatto presente che la prima fidanzata (così come la prima macchina) è uno dei pericoli principali per un giovane tennista. Era molto più in imbarazzo a (non) parlare di queste cose che sul campo da tennis, dove esprime un tennis in linea con il suo carattere: non è appariscente, ma è colmo di concretezza. “Chung è molto, molto forte. Vi stupirà” dice convinto Giorgio Di Palermo, rappresentante dei giocatori nel Board ATP. Nei colpi da fondocampo ricorda, alla lontana, David Nalbandian. Con lui condivide la capacità di trovare angoli straordinari. Però ha un fisico ben più robusto e ben poche distrazioni extra-tennistiche, a partire dall'assenza – pare – di compagnia femminile. Con lui, a Melbourne, c'è un piccolo team di 5-6 persone: i genitori, il fratello, il coach Hyunjoon Suk. Niente di più.