GIAPPONE RABBERCIATO
Il World Group di Coppa Davis sfuggirà alle norme regolamentari che ridurranno il format nei gruppi zonali, con i match al meglio dei tre set e ogni serie compressa su due giorni. Con questo sistema, chissà, forse Nishikori avrebbe potuto esserci. Ma affrontare Lorenzi e Fognini sulla lunga distanza, sia pure in casa, sarebbe molto complicato. Mancano quattro mesi all'incontro ed è presto per fare previsioni: in questo momento, tuttavia, il Giappone non sarebbe messo troppo bene. Yoshihito Nishioka è fermo per un grave infortunio e Taro Daniel sta vivendo una pericolosa involuzione, al punto da tornare ad allenarsi in patria dopo tanti anni in Spagna. Inoltre hanno perso il giovane Akira Santillan, che ha scelto di giocare per l'Australia. L'unico giocatore davvero in palla sembra Yuichi Sugita. Per quanto riguarda Nishikori, questo infortunio ne spezzerà in due la carriera. Tuttavia, Bottini dovrebbe restare al suo fianco. La loro collaborazione è nata nel 2011 con un accordo annuale, poi si è estesa ed è arrivata a oggi. “Nel periodo dei super-coach abbiamo aggiunto Michael Chang – continua Bottini – non è asiatico, ma conosce bene la loro cultura. Prima che firmasse abbiamo parlato e mi è parso un tipo affabile e corretto”. Da lì, un progetto che va ancora avanti e che vede Bottini e il preparatore atletico sempre presenti, con Chang che si aggiunge 15-20 volte all'anno. “Abbiamo trovato un approccio comune: magari non siamo d'accordo su qualcosa, ma prima ne parliamo e facciamo arrivare a Kei un unico messaggio”. Per adesso ha funzionato bene, anche se non è arrivato il tanto agognato Slam e il fisico continua a fare i dispetti al ragazzo di Shimane. Quest'ultima, per l'Italia di Coppa Davis, potrebbe essere una gran bella notizia.