Prima della strepitosa impresa di Fabio Fognini su Andy Murray, era stata la giornata delle Next Gen Finals. Nella Lounge FIT-CONI, il presidente ATP Chris Kermode ha illustrato le novità del torneo che si giocherà a Milano dal 7 all'11 novembre. Queste sono le novità – sperimentali! - proposte dal Masters Under 21.
- Set al meglio dei 4 game: l'eventuale tie-break si giocherà sul 3-3.
- No-Advantage: sul 40-40, si giocherà un punto decisivo. Il ribattitore deciderà da quale parte rispondere.
- Partite al meglio dei cinque set, in modo da mantenere inalterato il numero di game per vincere una partita (12). Il format di punteggio è stato pensato per aumentare i momenti importanti nel corso di una partita.
- Riscaldamento più breve: il match inizierà esattamente 5 minuti dopo l'ingresso del secondo giocatore.
- Shot Clock. Ci sarà un orologio a bordocampo per far rispettare i tempi: in primis, i 25 secondi tra un tempo e l'altro. E poi, le pause tra un set e l'altro, il rispetto dei medical time out e i 5 minuti di riscaldamento.
- No Let. Se un servizio toccherà il nastro, la palla resterà in gioco. La norma è già stata sperimentata qualche anno fa nei tornei Challenger.
- Medical Time Out. Ogni giocatore, potrà chiedere soltanto una volta l'intervento del trainer.
- Coaching. Come nel circuito WTA, sarà possibile far comunicare giocatori e allenatori. Il tutto a uso e beneficio della fruizione televisiva. Tuttavia, gli allenatori non potranno scendere in campo. La comunicazione, dunque, avverrà con l'ausilio della tecnologia. E' previsto l'ausilio di una traduzione simultanea se la comunicazione dovesse avvenire in lingue non troppo conosciute.
Chris Kermode si fa apprezzare. Pur essendo presidente e amministratore delegato ATP, non abusa del ruolo. Anzi, sembra molto attento al concetto di collegialità.
Ha ribadito almeno tre volte che le novità sono “sperimentali” e saranno introdotte nel tour soltanto se funzioneranno. E per stabilire se hanno funzionato, l'ATP si confronterà con i cinque “stakeholders” del tour: pubblico, sponsor, media, giocatori e organizzatori. Solo allora capiremo se il tennis abbatterà le tradizioni ed entrerà in una nuova epoca. All'evento, ben riuscito grazie alla perfetta opera di traduzione simultanea di Dario Castaldo, Kermode ha espresso altre idee interessanti, anche se non si è sbilanciato sul futuro dei tornei Masters 1000, in particolare del dualismo tra Madrid e Roma.
“Mi appello al Quinto Emendamento – ha scherzato Kermode –
di solito non mi sottraggo mai alle domande, ma in questo momento lo devo fare, anche perché non ho elementi per dare una risposta”. Se le modifiche regolamentari dovessero avere successo, la sensazione è che entreranno in vigore tra 5-7 anni.
“Abbiamo grande rispetto per la storia di questo sport e verso chi ha un'opinione più tradizionalista. Vogliamo che gli eventuali cambiamenti siano largamente condivisi”. Ci sarà tempo per valutare il merito delle novità. Per ora l'iniziativa è promossa, se non altro per il modo – delicato e rispettoso – con cui è stata posta.
LA DAVIS A TORINO – L'indiscrezione giornalistica risale a qualche settimana fa: l'Italia è interessata a ospitare le fasi finali di Coppa Davis e Fed Cup. La sede prescelta sarebbe il Pala Alpitour di Torino, che nella configurazione proposta arriverebbe a ospitare 12.500 spettatori. Per la prima volta, il presidente FIT Angelo Binaghi si è espresso pubblicamente sulla questione.
Il suo intervento è sembrato un messaggio a Chiara Appendino, sindaco di Torino. Binaghi ha informato che FIT e CONI sono pronti a formalizzare la candidatura italiana, ma affinché si possa partecipare alla gara è necessaria una lettera del proprietario dell'impianto. Per questo, è stata inviata una lettera in modo da ottenere la documentazione necessaria per partecipare al bando. Tra l'altro, mancano pochissimi giorni alla scadenza. Tutte le decisioni sulla nuova Davis (e Fed Cup) arriveranno al General Meeting annuale dell'ITF, in programma ai primi di agosto in Vietnam.