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Marco Caldara
27 February 2018

Nadal appoggia la nuova Davis, ma è uno dei pochi

Arrivano le prime reazioni alla proposta dell'ITF di stravolgere la Coppa Davis, e non sono esattamente favorevoli. Rafael Nadal appoggia la nuova formula, ma l'opinione dei giocatori conterà poco. A decidere, ad agosto in Florida, saranno le Federazioni: quella belga e quella tedesca (durissima) hanno già fatto sapere che voteranno contro la riforma.
L’ITF ha alzato il sipario sul più grande progetto di rinnovamento nella storia della Coppa Davis, che già dal 2019 potrebbe perdere la formula attuale del World Group, i cinque match e i cinque set, a favore di una sorta di Coppa del Mondo di tennis, da giocare in sede unica con ben 18 squadre a stagione. Un’idea destinata a far discutere, perché si candida a eliminare in un colpo solo un sacco di (amate) tradizioni, e che ha già scatenato le reazioni di alcuni giocatori, ex o federazioni votanti, che non hanno intenzione di aspettare agosto per esprimere la propria opinione. A livello organizzativo le reazioni del giorno dopo contano poco, perché soltanto la votazione prevista la prossima estate per l’Annual General Meeting di Orlando avrà il potere di rigettare la proposta approvata dal board ITF, ma servono comunque a dare il polso di una situazione che, a differenza di ciò che si augurava la Federazione Internazionale, non è stato accolto da tutti in maniera positiva. Amelie Mauresmo ha affidato la sua reazione a un tweet, scrivendo che “tutti chiedevano all’ITF un rinnovamento della Davis, e loro se ne sono usciti con una condanna a morte, che cancella il sistema di sfide casa-trasferta ed eliminerà per sempre lo spirito della competizione”. Contrario anche Andre Stein, presidente della Federtennis belga (due volte in finale nelle ultime tre edizioni), che ha dichiarato che voterà contro alla riforma. “Non siamo favorevoli – ha detto – e crediamo che la maggior parte delle nazioni europee la pensino come noi. Se questo format entrasse in vigore i nostri tifosi non potrebbero più vedere dal vivo i migliori giocatori del Paese. Sono rimasto completamente sorpreso dalla proposta, e posso già dire che la Federazione belga voterà contro”.
Dirk Hordorff
DURISSIMA REAZIONE DELLA DTB
Molto duro anche Dirk Horforff, che oltre a essere un apprezzato coach internazionale è anche il vicepresidente della DTB (la Federtennis tedesca), ed è da sempre un grande oppositore dei progetti dell’attuale presidente ITF David Haggrty. “Chi pensava che Haggerty non potesse fare peggio del disastro già compiuto – ha scritto in una lunga nota pubblicata sul proprio profilo Facebook, ma a nome dell’intera federazione – dovrà ricredersi. Invece di ideare dei cambiamenti funzionali alla crescita del tennis, l’ITF ha annunciato un nuovo concept che renderebbe la Davis Cup una sorta di esibizione, ha promesso miliardi di dollari e un accordo di 25 anni senza aver messo sul tavolo un contratto, e ha discusso un nuovo format senza aver consultato il Consiglio Giocatori dell’ATP. Il fatto che ogni anno propongano un concept totalmente nuovo (l’allusione è alla Final Four ipotizzata – ma respinta – nel 2017, ndr) dimostra che non credono nel format della loro stessa competizione. L’instabilità del loro operato mostra una mancanza di professionalità. Invece che migliorare la competizione stanno facendo un danno dopo l’altro. Vedere certe cose mi rende triste, e mi auguro che le nazioni si assicurino che il prossimo presidente dell’ITF non sia di nuovo David Haggerty. Piqué e i suoi partner avevano già proposto questa iniziativa all’ATP, che l’aveva rigettata. A novembre non c’è spazio per un evento di una settimana. Il tennis come tutti gli sport più importanti del mondo ha bisogno di uno stop, non di una stagione senza pause. L’ATP sta facendo il possibile per non guardare solo agli interessi economici nella stesura del calendario, mentre l’ITF sta mostrando una mancanza di rispetto per il nostro sport. La Federazione tedesca non è stata consultata e coinvolta nello studio di questo progetto, e non è d’accordo con questi cambiamenti”.
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NADAL APPOGGIA L’IDEA
Chi invece si è già detto favorevole è Rafael Nadal, uno che solitamente non si sbilancia mai, mentre stavolta – interrogato sull’argomento all’ATP 500 di Acapulco – ha detto tranquillamente la sua. “Credo sia una buona iniziativa, e mi auguro che possa andare avanti a lungo e riscuotere successo. Secondo me la soluzione ideale sarebbe quella di cambiare sede anno dopo anno, così che tutto il mondo possa godere dell’evento. Se così fosse, questa diventerebbe una manifestazione unica al mondo. Quando qualcosa non funziona perfettamente, è corretto cercare soluzioni, come per anni si è fatto per la Coppa Davis. Penso che questa iniziativa possa funzionare”. Oltre a Nadal, anche Andy Murray ha appoggiato sin dall’inizio l’idea di Piqué, mentre Novak Djokovic è addirittura socio di Kosmos, quindi la sua opinione è facile da immaginare. Fondamentalmente, è difficile che l’idea non piaccia ai giocatori, perché anche se obbligherebbe buona parte di loro a ritardare le vacanze di una settimana e giocare fino a metà novembre, liberebbe tre settimane nel corso della stagione, toglierebbe l’impiccio di dover dire di no alla nazionale a ripetizione (e pure i match di cinque set) e garantirebbe sicuramente qualche soldo in più. Tutti fattori che contano parecchio. È vero che, come ha precisato Hordorff, l’ATP (cioè gli stessi giocatori) aveva rifiutato la proposta di Kosmos, ma quella si trattava soltanto di una possibile integrazione al calendario, mentre stavolta il progetto andrebbe a sostituire qualcosa di già esistente, con modifiche – dal loro punto di vista – positive. Fortuna che ad agosto a Orlando la loro opinione conterà zero: a decidere saranno le varie Federazioni. Per l'approvazione servirà il sì di due terzi dei votanti.
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