29 January 2014

Na Li: "Ci ho sempre creduto"

Le parole della tennista cinese, che battendo la slovacca Cibulkova ottiene il suo secondo titolo dello Slam in carriera ... di MONICA ZANELLI

Na li: "ci ho sempre creduto"

Traduzione di Monica Zanelli - Foto Ray Giubilo

 

 - Eri nervosa all’inizio, quando sbagliavi tutti i diritti?

“Non ho sbagliato tutti i diritti (sorride). Sicuramente all’inizio del match entrambe eravamo tese e nervose. Penso di non avere avuto nemmeno delle grandi prime di servizio. Dopo aver vinto il primo set tutto è andato meglio”.

- Quanto è stato importante il primo set?

“Dopo aver vinto un primo set molto duro pensi di avere un set in tasca e di aver fatto un passo avanti verso la vittoria, così nel secondo puoi giocare più aggressiva e attaccare di più”.

- Non hai festeggiato molto al termine del match. Come ti sei sentita?

“Quando la mia avversaria serviva sul 15-40 io stavo pensando a cosa avrei fatto dopo aver vinto, ma dopo aver perso il punto ho pensato solo a concentrarmi sul successivo. Dopo la vittoria ero molto emozionata, penso di avere ancora le lacrime agli occhi. Ho cercato di abbracciare il mio team ma erano troppo in alto e non riuscivo ad arrivarci (ride)”.

- Sei la vincitrice più vecchia di questo torneo. Sei fiera di questo record?

“Non sono vecchia (sorride). All’inizio del torneo tutti parlavano dell’età, ma l’età non conta nulla. Io sono felice degli anni che ho, ho più esperienza”.

- Questa vittoria è diversa rispetto a quella al Roland Garros?

“Per questo torneo mi sono preparata di più. Ho preparato ogni partita, fino alla semifinale e alla finale. Al Roland Garros non pensavo a vincere o perdere, ma qui sapevo di poter fare bene. Ci è voluto anche un gran lavoro mentale”.

- Non molti vincono uno Slam dopo aver annullato dei match point. Sei fiera anche di questo?

“Sì, penso che dovrei mandare una mail alla Safarova chiedendole scusa e aggiungendo una faccina sorridente”.

- Hai cambiato molto il tuo modo di giocare. Hai detto che l’hai fatto per diventare una giocatrice migliore. Questa vittoria dimostra che hai fatto le scelte giuste?

“Fino ad ora direi di sì. Ho fatto bene perché per migliorare bisogna cambiare degli aspetti del proprio gioco, altrimenti si resta sempre allo stesso livello”.

- Il tuo obiettivo ora è di vincere Wimbledon e gli US Open?

“Naturalmente mi piacerebbe, ma so quanto lavoro ci vuole per ottenere un titolo dello Slam. Se voglio vincerne altri devo tornare in campo e lavorare ancora più duramente, altrimenti non ci saranno possibilità”.

- Quando hai deciso di assumere Carlos come coach, credevi di poter arrivare a questo risultato?

“Quando l’anno scorso dicevo che avrei voluto essere la numero 3 del mondo, nessuno mi credeva. All’inizio di quest’anno ho detto che avrei voluto vincere un altro titolo dello Slam e di nuovo nessuno ci ha creduto. La cosa più importante è crederci. Io, Carlos e il mio team l’abbiamo fatto”.

- Se dovessi riassumere in una parola queste due settimane di torneo, quale sceglieresti?

“Duro. Davvero, alla fine tutti dicono “ha vinto il titolo” ma la gente non sa quanto duro lavoro c’è dietro.  È  anche stato molto faticoso giocare contro la Safarova, con 43 gradi e rimanendo in campo tre ore, è difficile vincere una partita come quella”.

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