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Cosimo Mongelli
30 August 2018

Murray non è pronto, Verdasco ne approfitta

La sorpresa era nell'aria: Andy Murray ha ancora bisogno di tempo per tornare quello di prima. Sull'Arthur Ashe, basta un Verdasco attento (e non troppo tremolante) per rispedirlo a casa in quattro set. Col suo tennis così fisico, un ritorno ad altissimi livelli è una scommessa: riuscirà a imitare Djokovic e Wawrinka?

Non chiamiamola sorpresa, l'uscita di scena di Andy Murray. Rientrato nel circuito due mesi fa, e con sole otto partite giocate nel 2018, lo scozzese pare ancora lontano dal campione che conosciamo. Ancora lontano dall'essere competitivo, soprattutto negli incontri sulla lunga distanza, al meglio dei cinque set. Ma i segnali incoraggianti, dopo piu di un anno di assenza dai tornei dello Slam, ci sono tutti, pur in una partita che lo ha visto in balia dell'avversario, per almeno due set. Verdasco, alla vigilia di questo incontro, vantava la non invidiabile statistica di una sola vittoria nelle precedenti quattordici sfide. Vittoria risalente al suo miglior torneo in carriera, l'Australian Open 2009, quando arrivò in semifinale e sparò quasi 100 vincenti... che però non bastarono. La vittoria in quattro set di oggi, nulla aggiunge e nulla toglie alla differenza di categoria tra i due giocatori. Ed è ammirevole la sincerità dello spagnolo, a fine partita: "Nonostante il bilancio contro di lui, ero convinto potesse essere la seconda volta, è stato lontano praticamente un anno e sapevo che la sua fiducia non era al 100%. Avrei preferito vincere in tre set.".


Se Verdasco non ha vinto in tre set e ha fatto di tutto per farsi trascinare al quinto, oltre ai meriti dello scozzese, che ci mette comunque tanta rabbia, grinta e di tanto in tanto qualche coniglio estratto dall'impolverato cilindro, ci sono anche le solite amnesie. Dopo essersi spartiti i primi due set, assai poveri di spettacolo, con molti errori da una parte e dall'altra e ben nove break in venti game, l'incontro assume via via i contorni di una sfida impari. Verdasco domina agevolmente terzo e quarto set, con un finale di incontro che solo lui poteva regalare e regalarsi. Nel terzo va avanti di un break, ne perde uno, ma riesce a chiudere. Nel quarto serve sul 5-4 e, tra doppi falli e errori non forzati, concede cinque palle break ad un oramai incredulo scozzese, per rientrare nel set. Ma forse nemmeno Andy ci crede fino in fondo. Le sue gambe non paiono essere in grado di affrontare un quinto set. Verdasco chiude al terzo match point e si prepara ad affrontare Del Potro. Un incontro che, salvo miracoli, vede nettamente favorito l'argentino. Murray ha la speranza di farsi rivedere nei prossimi mesi, e nel prossimo Slam, in una veste e in una forma migliore. Ci sono riusciti Djokovic e Wawrinka, a ritrovarsi. Adesso potrebbe essere il turno di Andy. Ma sarà davvero così?

US OPEN MASCHILE - Secondo Turno
Fernando Verdasco (SPA) b. Andy Murray (GBR) 7-5 2-6 6-4 6-4

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