28 April 2016

Muguruza: "Voglio Parigi... e Nadal!"

Garbine Muguruza: “A Parigi per vincere. Misto olimpico con Nadal? A chi non piacerebbe?” La finalista di Wimbledon dello scorso anno si racconta senza nascondere le proprie ambizioni, ma parla anche di Fed Cup, pressioni e della sua nuova app ... di GIULIO GASPARIN

Muguruza: "voglio parigi... e nadal!"

da Stoccarda, Giulio Gasparin - foto Getty Images

 

Di Garbine Muguruza si parla ormai da diversi anni: la spagnola ha tutto per essere un fattore stabile nelle primissime posizioni del ranking mondiale, da un fisico alto, atletico e potente ad un senso del tennis che mescola caratteristiche storicamente spagnole al moderno gioco d'attacco. L'anno scorso l'esplosione è arrivata nelle due settimane sull'erba più famosa del mondo, a Wimbledon, ma ottimi risultati erano arrivati già a Parigi e in tanti altri torneo del circuito WTA. Dopo i problemi fisici di inizio stagione, la Muguruza sta trovando la condizione ed il gioco che l'hanno portata agli exploit dello scorso anno, come dimostrato dalle due ottime vittorie in Fed Cup con cui ha relegato l'Italia al gruppo 2. Ma la spagnola è molto più di una giocatrice di tennis e il suo charm la sta rendendo celebre tra i fan, come testimoniato dal lancio di una nuova applicazione a lei dedicata per cellulare.

 

- Hai giocato molto bene in Fed Cup, pensi sia stato una buona preparazione per la stagione sul rosso?

"Penso proprio di sì, è stato un weekend fantastico. Sono contentissima! Siamo riuscite a vincere e prendere il World Group I. L'Italia è sempre un'avversaria dura, specie sulla terra. Per me è stata un'ottima preparazione anche per gli impegni che stanno per arrivare. Spero di riuscire a sentire i miglioramenti che ho provato anche nei tornei che verranno".

 

- Sembra che tu riesca sempre a giocare bene in Fed Cup, quando giochi per la tua nazionale. Ma per te quanto è importante poter giocare per la Spagna?

"Moltissimo. L'ho sempre detto che la Fed Cup è un evento importante per me, perché il tennis è uno sport molto solitario, sei quasi sempre da sola, mentre quelle settimane ti riuniscono con le tue compagne, creando una squadra. È una sensazione strana, ma mi piace e mi fa giocare al meglio. L'ambiente che si crea è fondamentale e per me è la formula del mio successo".

 

- Pensi che la terra sia un superficie che si adatta al tuo gioco?

"A dire il vero, a me piacciono tutte le superfici. Sicuramente non mi sento a disagio sulla terra, perché ci ho passato tantissime ore quando ero piccola, possiamo anche dire che sono cresciuta sul rosso. Ho come l'impressione che ogni volta che tocco la terra mi ritrovi a pensare: “ok, questo è il mio territorio!” Credo che in molti pensino che il mio modo di giocare non vada d'accordo con la terra, ma io penso di giocarci piuttosto bene".

 

- Spesso si parla dell'on-court coaching, tu cosa ne pensi?

"A me piace. Ogni tanto mi dimentico che ci sono i microfoni e semplicemente dico senza pensare quello che sento dentro. Ma penso che sia un bene, perché mostro quello che provo. Poi penso sia molto utile per aumentare la qualità, perché ti viene dato un riferimento esterno" .

 

- Come reagisci ad una sconfitta?

"Una volta ero davvero difficile da gestire dopo una sconfitta, ero davvero esagerata. Ma con il tempo sto imparando che non devo mica morire perché ho perso un match. Ora mi chiedo più che altro come ho fatto a perdere, non è sempre bella la risposta, ma uno deve anche saper accettare che talvolta si perde anche se dai il tuo meglio, a questo livello può succedere, e ora a me capirlo serve da motivazione".

 

- Quindi niente cose particolari, come, non so, guardare film francesi deprimenti come ci ha detto fare Andrea Petkovic?

"No, no! Più che altro mi arrabbio perché ho perso e per un paio d'ore posso essere irritabile, ma poi torno ad essere normale!".

 

- Pensi che i tornei indoor siano molto più spettacolari per il pubblico?

"Penso che i tornei indoor abbiano un'atmosfera diversa. Senti il pubblico vicino, c'è più rumore, sono più intimi... quando colpisci la palla senti il boom del colpo esplodere... non so se sono più attraenti, ma per esempio a Stoccarda sembra una discoteca con le luci, il fumo etc.! Penso che siano tutte cose che lo rendono uno dei tornei più belli per il pubblico e anche per noi!".

 

- Mancano ancora dei mesi, ma i Giochi Olimpici sono già nella tua testa?

"Sì, assolutamente! Non ho mai giocato alle Olimpiadi, per cui sono emozionata e spero di esserci. Poi sono a Rio, non so cosa mi rende più felice a riguardo, visto che ho sangue latino, quindi... sì sì, non vedo l'ora!".

 

- Pensi che giocherai il doppio misto?

"So che la stampa ha messo in giro voci, ma io non lo so. Un giorno mi hanno chiesto se giocherò il doppio misto con Rafa (Nadal) e io ho detto di no. Cioè, wow, chi non vorrebbe giocare con lui? Io ovviamente sì, però non sono io a decidere. Penso che il capitano farà la decisione che riterrà più giusta. Io per esempio non ho mai giocato il misto e penso che ad oggi sarebbe un gran rischio".

 

- Se ti dicessero che puoi giocare il misto con Rafo o Verdasco, ad esempio, a te andrebbe bene?

"Come dicevo, non ho mai giocato il misto, ovviamente Rafa è uno dei migliori al mondo e tutti vorrebbero poter giocare con lui. Poi sono le Olimpiadi, se mi venisse data l'occasione di giocare, io sarei più che contenta. Certo giocare singolo, doppio e misto forse è un po' da pazzi, ma vedremo!".

 

- Pensi che il Roland Garros sia un torneo che puoi vincere? Hai raggiunto i quarti di finale per due anni di fila, raccogliendo vittorie importati su Serena Williams e Angelique Kerber...

"Io penso di poter sempre vincere i tornei a cui partecipo, non c'è situazione in cui non mi veda come la vincitrice. Certa gente pensa sia sconvolgente, ma io penso che uno debba sempre credere di poter vincere il titolo, altrimenti è dura andare avanti. Per due anni ho fatto bene, giocato belle partite, vinto contro giocatrici che sanno giocare bene sul rosso, quindi c'è la possibilità. Tutti in Spagna vogliono che una spagnola vinca il Roland Garros e io gli dico 'sì, sì!' e poi anche Wimbledon, e  anche lì mi tocca dirgli di sì (ridendo)".

 

- Pensi di sentire la pressione di queste aspettative anche per i tornei di casa, come Madrid, dopo aver raggiunto la finale di Wimbledon l'anno scorso? Oppure ti senti molto tranquilla al momento?

"Io provo a restare calma, alla fine ho sempre voluto ottenere questi risultati e ora non voglio entrare in panico per questo. Certo, giocare a Madrid è sempre difficile perché ci sono tante aspettative sia dal pubblico che da noi stesse. In passato dicevo sempre che non ci riuscivo a giocare, ma quest'anno mi sento più calma e ho voglia di giocare davanti alle persone che sono lì per me. Per cui penso che sarà stupendo".

 

- In questi giorni hai lanciato un applicazione per i tuoi fan; parlando con altre giocatrici, loro hanno scelto di non avere social media e preferire la compagnia di amici. Tu come la vedi?

"Io penso che i social media possano facilmente far dimenticare le tue priorità e la mia è quella di giocare a tennis. Però mi piace condividere con i miei fan alcuni aspetti della mia vita. Penso che sia divertente e quest'app la vedo come una buona idea. Non sono la prima ad averne una e la vedo come una bella cosa. Poi io condivido già un sacco di cose online, per cui, perché no? L'importante è non dimenticarsi le proprie priorità".

 

- Sappiamo che ti piace cucinare, ci sarà spazio per qualche ricetta?

"Certamente, ma non solo. Mi piace condividere chi sono e per questo alcune cose saranno proprio sceme, ma perché mi piace l'idea di essere me stessa e mostrarlo ai miei fan".

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