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Riccardo Bisti
06 December 2016

"Mi hai battuto? Bene, ti tiro un pugno in faccia!"

IL CASO – Incredibile in Germania: dopo la sconfitta, un 19enne americano ha tirato un pugno a un 16enne ucraino, procurandogli un occhio nero e costringendolo al forfait. Problemi legali in arrivo per entrambi. Un episodio che dovrebbe far riflettere maestri, genitori e baby-giocatori: il tennis è bellissimo, ma non deve diventare un'ossessione.

Ogni tanto capita che un tennista rifiuti di stringere la mano all'avversario. E' molto raro, invece, che una partita di tennis si trasformi in un incontro di pugilato. Ma il nostro sport, si sa, mette a dura prova il sistema nervoso. Chiunque abbia giocato lo sa bene. E così non c'è molto da stupirsi per quanto accaduto a Piding, minuscolo paese della Baviera, a pochi chilometri dal confine con l'Austria. In questi giorni si sta giocando un torneo locale, peraltro sotto l'egida della federazione austriaca, con un montepremi di 1.460 euro. Si tratta della 36esima edizione della Sbg. Wintercup, denominata "Hillebrand Bau Trophy". In campo tanti giocatori locali, nessuno dotato di classifica ATP. Insomma, dilettanti puri. A quanto pare, non l'hanno presa con il giusto spirito l'ucraino Volodymyr Malakhov e l'americano Jan Neuburger-Higby (nella foto in altro, a destra), rispettivamente 16 e 19 anni. L'ucraino vanta anche una classifica mondiale nel ranking ITF riservato agli Under 18, ma (per adesso) non sembra il nuovo Medvedev, e nemmeno il nuovo Dolgopolov. Ad ogni modo, il match si è svolto all'insegna del nervosismo. Qualche palla contestata ha acceso prima la tensione e poi qualche insulto. A fine partita, anziché stringere la mano al suo avversario, Neuburger-Higby ha aggredito Malakhov e lo ha steso con un montante. Primo effetto: ricovero al pronto soccorso. Secondo effetto: impossibilità a giocare il turno successivo (ne ha beneficiato Nenad Vladusic). Terzo effetto: problemi giudiziari per entrambi. Il caso è gestito dalla polizia di Bad Reichenhall, che ha già effettuato una ricostruzione. L'incontro si è giocato sabato mattina, nel campo più lontano dagli uffici del giudice arbitro (A Piding ci sono campi affiancati, quindi c'era l'impossibilità logistica di avere spettatori e – dunque – testimoni oculari). Le palle contestate hanno fatto arrabbiare Malakhov, il quale avrebbe offeso verbalmente il suo avversario. A fine partita, anziché stringere la mano al suo avversario, Neuburger-Higby avrebbe improvvisamente alzato le mani.

DENUNCE PER ENTRAMBI
Il pugno ha causato una gonfiore e una lacerazione sotto l'occhio destro di Malakhov, immediatamente trasportato presso l'ospedale di Bad Reichenhall. Pare che entrambi andranno incontro a problemi con la giustizia: l'ucraino a causa di insulti, l'americano per l'aggressione fisica. Detto che sono stati esclusi guai permanenti per Malakhov, la direzione del torneo ha dato la propria versione dell'accaduto: il Giudice Arbitro sarebbe stato coinvolto solo sul 6-3 5-4 a seguito delle tante contestazioni, e che l'ultimo game si sarebbe svolto senza particolari problemi...almeno fino al pugno finale. E' già stato inviato un rapporto sia alla federazione di Salisburgo (ente locale che gestiva il torneo) che alla OTV, la federtennis austriaca. Entrambi i giocatori risiedono in Austria. Al di là dell'episodio, si conferma una delle tante problematiche del tennis giovanile, dove spesso il risultato è considerato più importante della crescita tecnica e umana dei baby-tennisti. Non conosciamo l'estrazione familiare di Malakhov e Neuburger-Higby (quest'ultimo è nato in Florida e si è allenato per un po' nell'accademia di Chris Evert, a Boca Raton), quindi è inutile fare congetture: di certo capita spesso che l'influenza dei genitori, ancor prima dei maestri, sia molto forte negli anni dell'adolescenza, con pressioni eccessive che a volte possono tramutarsi in fanatismo. E le reazioni dei figli possono essere di ogni genere. Raccontare queste cose non è mai piacevole, ma è fondamentale per mettere in guardia dai rischi che si corrono. Il tennis è meraviglioso, ma si tratta pur sempre di uno sport: davvero vale la pena buttare via un pezzo di gioventù per vincere una partita?

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