Matteo Berrettini ora non può più nascondersi. Dopo una cavalcata entusiasmante nell'anno appena trascorso, culminata con la top ten e la qualificazione alle Finals, il 23enne tennista romano è chiamato alla stagione della conferma. Raggiunto a Monte Carlo, dove attualmente risiede, l'azzurro ha passato una giornata di preparazione invernale in compagnia dell'Atp, che l'ha seguito in attesa di ammirarne le gesta in giro nei vari tornei del Tour, a cominciare dagli imminenti Australian Open.
La giornata tipo di Matteo inizia intorno alle 9.30, allo storico circolo "Monte Carlo Country Club". Dopo la sessione mattutina di palestra, quantomai importante per un ragazzo che da Junior ha avuto parecchi incidenti di percorso a livello fisico, un pranzo leggero "di solito riso o insalata, è importante per la mia carriera e salute mangiare bene" e poi 3 ore circa di lavoro sul campo, fino alle 18.30.
"Sono molte ore - ha dichiarato il numero 8 del mondo ai microfoni dell'Atp - la mattina lavoro molto sulle gambe, per me è molto importante migliorare la mia flessibilità e mobilità sul campo". Un lavoro certosino, quello sullo sviluppo fisico e atletico, iniziato e proseguito con preparatori di fiducia che conoscono pregi e difetti di una macchina tanto potente quanto potenzialmente fragile. Grazie all'attività di prevenzione svolto in questi anni e alle contromisure adottate, come ad esempio giocare con le cavigliere, le ricadute e gli acciacchi che avrebbero potuto frenarne l'ascesa sono stati limitati in maniera drastica. A tal proposito, lo storico coach Vincenzo Santopadre ha definito "molto importante lavorare a livello fisico soprattutto in preparazione, perchè durante le settimane di tornei è difficile mettere carichi di lavoro importanti".