Marco Caldara
21 April 2017

Super Goffin: per Djokovic è game over

Le sensazioni della vigilia erano corrette: al primo ostacolo veramente duro, la corsa di Novak Djokovic a Monte Carlo è terminata. A eliminarlo uno splendido David Goffin, capace di giocare a livelli altissimi sia nel primo set sia nel finale, quando Djokovic aveva ripreso a fare il suo. Ma ha scherzato col fuoco e ne ha pagato le conseguenze.
A forza di tirare, la corda si spezza. Ma la notizia non è che quella di Novak Djokovic si è rotta di nuovo, e nemmeno che a sbatterlo fuori dal Masters 1000 di Monte Carlo sia stato uno splendido David Goffin, ma il modo in cui la sconfitta è maturata, per 6-2 3-6 7-5, al termine di un match esattamente opposto rispetto ai primi due giocati dal serbo nel Principato. Come se stavolta il Gilles Simon o il Pablo Carreno Busta fosse diventato lui. Martedì e giovedì “Nole” era partito forte, poi era calato d’intensità arrivando a un passo dalla sconfitta, ma ce l’aveva fatta. Stavolta invece a partire forte è stato David Goffin, con un primo set magnifico da 6-2 in mezz’oretta, pochi rischi, tanta attenzione alla costruzione dei punti e altrettanta concretezza, contro il Djokovic insicuro e falloso (8 gratuiti con rovescio) visto sin troppe volte in questa prima metà di 2017. Ma poi, di colpo, la partita sembrava girata in un terzo game del secondo set dal sapore di “turning point”. Il belga ha sbagliato il gol, fallendo due palle-break, Djokovic gliel’ha fatto nel gioco seguente e con un parziale di 14 punti a 2 è volato a pareggiare i conti, mostrando finalmente sprazzi di quel tennis che l’ha reso per un paio d’anni l’uomo da battere, sempre, comunque, dovunque. E invece i problemi non erano finiti, nemmeno sul 2-0 al terzo, quando stava funzionando tutto e tutto bene, come se non fosse più la stessa partita del primo set. Il miglior Djokovic avrebbe concretizzato la palla del 3-0 pesante e avrebbe detto addio al rivale, mentre quello attuale ha scherzato col fuoco, ha mostrato qualche segnale di debolezza e ha firmato la sua condanna, ridando fiducia a un Goffin diventato via via sempre più incisivo, più preciso e meno falloso, più rapido, più bravo a costruire gioco. Più tutto.
QUELLE DUE PALLE CORTE DI FILA…
Djokovic è riuscito a salire sul 4-2 dopo un game delicatissimo, ma a quel punto era fin troppo chiaro che il finale sarebbe stato diverso: magari a suo favore, ma dopo aver sudato ancora a lungo. E invece ha dato ragione a Goffin, bravo a recuperare il break, a portarsi di nuovo avanti sul 5-4, e poi a continuare ad alzare sempre di più il livello, portando molto in alto la qualità delle fasi finali. Djokovic ha retto il primo strattone ma non il secondo, quando sul 6-5 il belga ha deciso che era il momento di giocarsi il tutto per tutto per evitare il pericolo tie-break. E proprio nel dodicesimo game si sono venute a galla tutte le difficoltà del Djokovic attuale, mai capace di superare i quarti di finale negli ultimi quattro tornei e a segno solamente in uno degli ultimi dieci. Fantascienza se solo gliel’avessero anticipato dodici mesi fa. Tant’è che dal 15-15 l’ex numero uno ATP si è inventato due smorzate di rovescio una peggio dell’altra, quasi a voler spianare la strada a Goffin, che ha risposto con altrettanti vincenti e si è preso due match-point. Non sono bastati quelli, e poi nemmeno un terzo e un quarto, ma la vittoria la meritava lui, fin dal primo set, e per una volta la ragione ha avuto la meglio, quando sul quinto Djokovic ha messo in rete un diritto e chiuso l’ennesimo torneo a testa bassa. Sarà la mancanza di fame, un calo fisico (nel finale sembrava piuttosto stanco), la mentalità, la presunta crisi con la moglie Jelena (che nel frattempo aspetta un secondo figlio) o chissà cos’altro, ma qualche problema c’è. Ed è molto più difficile da risolvere di quanto si pensasse. E così l’attesa semifinale contro Nadal – ammesso che Nadal ci arrivi – la giocherà Goffin, che dopo 15 sconfitte di fila contro il terzetto Djokovic-Federer-Murray (con “Rafa” non ha mai giocato) ne ha finalmente battuto uno, regalandosi la prima “semi” in un Masters 1000 sulla terra. A febbraio ha assaggiato la top-10 per una sola settimana, ma se va avanti così ci tornerà molto presto. E per restarci a lungo.

MASTERS 1000 MONTE CARLO – Quarti di finale
David Goffin (BEL) b. Novak Djokovic (SRB) 6-2 3-6 7-5

GLI HIGHLIGHTS DI GOFFIN-DJOKOVIC
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