Marco Caldara
22 March 2018

Thomas e i (pochi) dettagli che fan la differenza

Stenta a decollare il 2018 di Thomas Fabbiano: in otto tornei il pugliese ha collezionato appena due vittorie, raccogliendo sei eliminazioni al primo turno. A Miami domina il primo set contro Nikoloz Basilashvili, ma si arrende al terzo. Ha già perso di misura varie volte, segno che il livello non è male, ma ,anca l'abitudine a giocare certi incontri.
Thomas Fabbiano è un ragazzo serio e professionale, che per arrivare a competere nel circuito maggiore si è fatto il mazzo per anni e anni, prima nei Futures e poi nei Challenger. Per questo, ha la giusta maturità per non demoralizzarsi di fronte a un avvio di stagione che in otto tornei l’ha visto raccogliere solamente due vittorie. La sesta sconfitta al primo turno è arrivata al Masters 1000 di Miami contro il georgiano Nikoloz Basilashvili, che l’aveva già fermato a Doha nel primo torneo della stagione. In Qatar era finita in due set, mentre sul cemento di Key Biscayne il 26enne di Tbilisi, numero 89 della classifica ATP, ha avuto bisogno di tre set e una rimonta dopo un avvio da dimenticare, imponendosi per 1-6 6-2 7-5. Segno che c’è stato maggiore equilibrio rispetto all’ultima volta, anche se il vincitore non è cambiato. Tuttavia, Fabbiano non deve perdere la fiducia nei propri mezzi e continuare a pensare positivo, perché se è vero che una sconfitta è sempre una sconfitta, almeno in termini di livello i tanti KO di questo avvio di stagione non sono del tutto veritieri, perché il pugliese ha spesso giocato un ottimo tennis e la differenza fra vittoria ed eliminazione è stata più volte molto sottile. All’Australian Open ha avuto chance di scippare due set su tre ad Alexander Zverev, a Marsiglia ha perso tre tie-break contro Dzumhur, a Dubai ha dato 6-0 a Filip Krajinovic ma poi ha ceduto gli altri due set, e due settimane fa è arrivato a due punti dal trascinare al terzo Jack Sock sul Centrale dell’Indian Wells Tennis Garden. Quattro sconfitte, certo. Ma i dettagli dicono che il problema non è la qualità del tennis dell’azzurro, che fra i top-100 ci può stare, quanto l’abitudine ad affrontare con continuità un certo tipo di avvesari. Quella che si costruisce anche nelle sconfitte.
Basilashvili è un giocatore particolare, che non ha nella continuità la sua dote principale, ma quando il suo tennis funziona può raggiungere picchi interessanti, degni di due finali ATP e un best ranking al numero 51 della classifica. Soprattutto, nel complesso ha qualche arma in più dell’azzurro, a partire da una pesantezza di palla che l’ha aiutato a ribaltare una prima parte del match da dimenticare, a dominare il secondo e a fare la differenza nel testa a testa del terzo, quando un Fabbiano che sembrava ormai spacciato ha trovato la forza per ridare vita alla partita. Aveva perso di schianto il secondo set, e il break subito in avvio di terzo sembrava pronto a mettere i titoli di coda alla sfida. Invece, sull’1-3 “Tommy” ha vinto un delicato quinto game da quattordici punti (il più lungo dell’incontro) e poi ha trovato un break che gli mancava dal primo set, approfittando anche di un paio di doppi falli del rivale. Una situazione che ha caricato il pugliese e ha fatto innervosire Basilashvili, costretto ad andare a vincere il match un’altra volta. Il problema, per Fabbiano, è che ci è riuscito di nuovo, scappando via sul 5-5. Thomas gli ha semplificato la vita con un paio d’errori, ma poi è stato bravo lui, accelerando proprio nel momento più opportuno. Come se avesse tenuto qualche asso nella manica, da giocare in caso di necessità. Una riserva che per il momento non fa parte del tennis dell’azzurro, si gli sta costando tante sconfitte di misura. Con Lorenzi e Seppi assenti per i rispettivi problemi a piede e anca, per l’Italia in gara a Miami è rimasto il solo Fabio Fognini, pronto a tornare sui campi che nel 2017 gli hanno regalato la semifinale, uno dei suoi migliori risultati in carriera. Il n.1 azzurro esordirà sabato contro la giovane wild card Nikola Kuhn, spagnolo classe 2000, che ha appena vinto la prima partita nel circuito maggiore superando al primo turno il qualificato Darian King.

MASTERS 1000 MIAMI - Primo turno
Nikoloz Basilashvili (GEO) b. Thomas Fabbiano (ITA) 1-6 6-2 7-5
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