Se c’è un giocatore, al di fuori dei grandissimi, che può permettersi di scendere in campo sereno contro Rafael Nadal, quel giocatore è Fabio Fognini.
Nessuno ha dimenticato la sua splendida tripletta contro “Rafa” del 2015: prima a Rio de Janeiro, poi a Barcellona e quindi a New York, nell’unico match Slam della carriera di Nadal perso nonostante due set di vantaggio. Un anno e mezzo dopo, nonostante da allora si sia già vendicato due volte, quel KO è rimasto uno dei più grandi segnali di debolezza di “Rafa”, insieme al seguente rientro a testa bassa negli spogliatoi. Segno che il primo a non essere felice di trovarsi di fronte Fognini potrebbe essere proprio lui, malgrado sia la semifinale di un Masters 1000 e nonostante questo Nadal giochi un tennis di livello decisamente superiore a quel Nadal.
Difficilmente lo vedremo tornare il dominatore di qualche anno fa, ma è comunque in netta ripresa, di tennis, testa e fisico. La finale a Melbourne è stata il primo grande segnale, e a Miami ne sta lanciando un secondo, con l’obiettivo di andare a prendersi una nuova finale con Federer e magari stavolta portarla a casa. Ma in mezzo, come accennato, insieme a Kyrgios (prossimo avversario di Federer) c’è anche Fabio Fognini, il primo italiano di sempre a raggiungere la semifinale in un Masters 1000 sul cemento. Un risultato arrivato a sorpresa, con un pizzico di fortuna che gli ha regalato un tabellone invidiabile, ma
l’azzurro è stato bravo a fare il suo, si è meritato un posto fra gli ultimi quattro collezionando cinque successi e ora può addirittura sognare la finale. Secondo le quote dei bookmaker di UNIBET (ve ne abbiamo parlato ieri,
QUI le trovate tutte) l’azzurro non ha chance, specie contro il Nadal visto contro Sock. Ma forse Fabio non è spacciato come sembra.