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Marco Caldara
28 March 2018

Long John vuole una finale anche a Miami

In carriera, John Isner è arrivato in finale sia a Indian Wells sia a Cincinnati, ma dei tre Masters 1000 americani gli manca Miami. Può provarci quest'anno: prima di arrivare a Key Biscayne aveva vinto un solo match nel Tour, ma sembra aver ritrovato la condizione giusta. Agli ottavi ha fatto fuori in due set Marin Cilic, garantendo agli States un giocatore ai quarti.
In una carriera iniziata relativamente tardi a causa della scelta di frequentare prima il college, ma comunque capace di portarlo nella top-10 in una manciata di stagioni, John Isner ha raggiunto almeno la semifinale in tutti i tre Masters 1000 statunitensi, arrivando a giocarsi il titolo sia a Indian Wells sia a Cincinnati. Gli manca Miami, ma sembra intenzionato a metterci una pezza quest’anno, grazie a una condizione finalmente ritrovata che gli ha permesso di spedire a casa agli ottavi il secondo favorito Marin Cilic, sconfitto per 7-6 6-3 in 87 minuti alla Isner, con tanto equilibrio e poche emozioni. Il suo tennis è fatto così, ma quello importa agli altri: per lui conta solo farlo funzionare al meglio, e ci sta finalmente riuscendo dopo un avvio di stagione terribile. Il gigante di Greensboro aveva chiuso il 2017 con un’ottima semifinale a Parigi Bercy, ma la (grossa) chance mancata per conquistare il suo primo Masters 1000 ha lasciato il segno anche a mesi di distanza. Basti pensare che si è presentato a Key Biscayne con una sola vittoria all’attivo nel circuito, ottenuta contro Radu Albot al nuovo ATP 250 di New York, ma il titolo conquistato in doppio a Indian Wells insieme a Jack Sock gli ha restituito un po’ di fiducia, diventando la molla per ribaltare la situazione. All’esordio il 32enne della North Carolina ha vinto un match laborioso contro Jiri Vesely, poi ha fatto il bis contro Youzhny garantendo agli States almeno un giocatore agli ottavi (si sarebbe poi aggiunto Frances Tiafoe), e nel duello contro Cilic è stato perfetto, regalandosi i quarti a Crandon Park per la seconda volta dopo il 2015. I precedenti dicevano 7-2 Croazia, ma stavolta Isner è stato superiore: ha sparato dodici ace, portandosi a soli 76 dal traguardo dei 10.000 in carriera (raggiunto solo da altri tre giocatori), non ha concesso nemmeno una palla-break e ha risolto il duello nel tie-break del primo set.
“IL MIO MIGLIOR MATCH DEL 2018”
Quest’anno di tie-break Isner ne aveva persi 5 su 7, dato che rimarca il suo momento delicato, ma nel match che ha aperto il programma del Centrale non ha ceduto nemmeno un punto, chiudendo 7-0 e lasciando una bella ferita nel morale di Cilic, sin qui incapace di dare continuità al gran tennis mostrato a Melbourne. Un break nell’ottavo game del secondo set ha rotto definitivamente l’equilibrio, perché perdere il servizio, con l’Isner di oggi, equivale a perdere la partita. Definire lo statunitense un giocatore di solo servizio è riduttivo, perché sa fare un po’ tutto, ha uno dei diritti più competitivi del Tour e per la sua stazza si muove benissimo, ma è indubbio che tutto parte dalla battuta. Se quella funziona, funziona anche il resto. “Sono davvero contento di come ho giocato – ha detto dopo il successo –, e specialmente per come ho servito. È la prima volta, quest’anno, che in battuta riesco a tenere questo rendimento. Mi ha aiutato a mettere pressione al mio avversario, e alla fine sono riuscito a ottenere un break importantissimo”. Isner è uno dei pochi giocatori ancora in gara a Miami – insieme a Coric e Carreno Busta, aspettando Zverev – impegnati la prossima settimana in Coppa Davis, e Jim Courier sarà felice di portare a Nashville un giocatore ritrovato, anche se il quarto col Belgio privo di Goffin e Darcis pare una formalità. Ma prima di pensare alla Davis, John si può concentrare sul suo torneo, con Hyeon Chung a contendergli un posto in semifinale. Il coreano sta giocando su una nuvola: nei tre match giocati in Florida non ha ancora perso il servizio, e quest’anno solo Del Potro (20) ha vinto più partite delle sue 18. “Sarà un match molto difficile – ha chiuso Isner – perché lui sembra aver trovato la pozione magica. Sta giocando incredibilmente bene”. Uno dei successi stagionali di Chung è arrivato proprio contro Isner, ad Auckland, ma sul cemento americano sarà un’altra storia. Lì battere “Long John” diventa molto più difficile.

MASTERS 1000 MIAMI – Ottavi di finale
John Isner (USA) b. Marin Cilic (CRO) 7-6 6-3
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