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Federer, la differenza è tutta in un ace

A Miami lo svizzero rischia grosso contro Tomas Berdych: torna a perdere un set dopo averne vinti 17 consecutivi e deve fronteggiare due match-point nel tie-break del terzo set, ma si salva e conquista la semifinale. Simbolici gli ultimi due punti: sul 6-6 Roger spara un ace, mentre sul 6-7 Berdych crolla commettendo un doppio fallo.
Il doppio fallo sul 6-7 nel tiebreak del terzo set è un finale sin troppo amaro e immeritato per Tomas Berdych. Doppio fallo che regala a Federer la semifinale al Masters 1000 di Miami. Doppio fallo al termine di una delle più belle partite viste nel 2017, forse la migliore da parte di Tomas in questa stagione, ma persa per 6-2 3-6 7-6. Eppure alla vigilia del terzo quarto di finale di questo torneo, pare tutto troppo scontato. Il campione anche troppo redivivo e l'eterno primo dei non vincenti. L'ultimo precedente agli Australian Open è stato un semplice quanto divertente allenamento per Federer, anche se nelle diplomatiche dichiarazioni pre partita lo svizzero ci tiene a precisare che oggi sarà tutt'altra partita. Ma sin dai primi scambi sembra palesarsi lo stesso spartito, la stessa musica. Federer comincia leggero e leggiadro, come spesso abbiamo ammirato dal suo trionfale ed epico ritorno. Si affida spesso al controbalzo e Berdych va quasi subito in confusione, sin dal primo game. Ci sono due palle break, nemmeno il tempo di cominciare l'incontro. Il ceco perde la misura dei colpi e lo svizzero scappa subito via. Federer ci mette giusto un attimo a salire in cattedra: al momento di confermare il break offre una palla al ceco dell'1 pari. Ma è solo una rondine che non fa controbreak. Federer piazza un ace e poi torna a metter paura a Tomas, che gli dà il la definitivo per confermare il break. Fila tutto troppo facile, per Roger. Che con la spensieratezza di chi gioca per il piacere di giocare, dà spettacolo. Dà spettacolo e si permette digressioni nella fantascienza: ha dell'alieno il drop shot con il quale coglie il secondo break del set sul 4-2. Lo sguardo di Berdych di chi ha visto una palla che moriva per amore senza poterci far nulla, la dice lunga.
SEMBRA FINITA, INVECE…
Bastano 26 minuti, a Roger, per chiudere il primo set. Tutto troppo bello. Tutto troppo bello ed è quasi inaspettato il passaggio a vuoto nell'ottavo gioco del secondo set. Secondo set che scorre tranquillo in attesa dei titoli di coda. Ma ecco, all'improvviso, l'eclissi. Quasi sorpreso Berdych, dal calo di concentrazione dello svizzero. Quasi sorpreso ma bravo ad approfittarne. E ottenere la possibilità di servire per il set e quindi chiudere a 30. Il primo set vinto dal ceco dopo averne persi quindici di seguito contro il suo avversario. Il gioco si è alzato decisamente di livello: piovono copiosi i vincenti, da ambo le parti. Gioca bene, Tomas. Tutt'altro protagonista oggi rispetto alla brutta comparsata in quel di Melbourne, confermando i timori di Federer alla vigilia. Federer che deve ricominciare ad aggredire se non vuole tirarla troppo per le lunghe. Il ceco, pur rinfrancato dal bel gioco espresso, nel quarto gioco ritorna a scricchiolare sotto i vincenti di Roger. Ci sono due palle break che Federer non riesce a concretizzare. Berdych si salva ma non passano che due game che è costretto ad arginare ancora: con una giocata da applausi Federer ottiene la terza palla-break. E quindi la quarta dopo aver dilapidato la precedente. E questa volta chiude, con una risposta tra i piedi del malcapitato Tomas.
L’ACE DI ROGER, IL DOPPIO FALLO DI TOMAS
Sembra giunto l'epilogo: lo svizzero conferma il break issandosi sul 5-2 e poi serve per chiudere sul 5-3. Ed ecco che accade l'incredibile: Federer gioca un game a dir poco inquietante e si fa strappare a zero il servizio. Tomas è ancora in partita. Serve per impattare, ma Roger ha ancora la forza e l'ingegno di inventarsi un cross meraviglioso e procurarsi il match-point. Berdych annulla con una seconda davvero coraggiosa e quindi pareggia i conti. Federer deve affidarsi alla prima di servizio se vuole uscirne vivo e si assicura almeno un tie-break. Tie-break che giunge democraticamente per sancire il vincitore di questo bellissimo incontro. Tie-break che inizia con quattro minibreak e poi vede il ceco ottenere il punto che sembra decisivo. Sul 6-4 e servizio in suo favore il nastro del traguardo è lì, pronto per essere strappato. Ma qui finisce l'avventura del signor Berdych. Federer riemerge dagli abissi, recupera il minibreak, pareggia i conti e con l'ace numero 11, provvidenziale, ottiene il secondo match-point. Passa di nuovo tutto nelle mani di Tomas. Che conclude nel peggiore dei modi, col quarto doppio fallo del suo incontro. Non rendendo giustizia, anche nella sconfitta, ad una prestazione comunque sontuosa. Per Federer non ci sono più parole. Continua, il suo 2017, con il piglio del dominatore. Un giovane dominatore di quasi 36 anni.

MASTERS 1000 MIAMI – Quarti di finale
Roger Federer (SUI) b. Tomas Berdych (CZE) 6-2 3-6 7-6
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