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Riccardo Bisti
01 September 2018

Vondrousova, la racchetta parla per lei

Una sola teenager ancora in gara nel tabellone femminile: si tratta di Marketa Vondrousova, classe 1999, brava a centrare una bella impresa contro Kiki Bertens. Mancina, sa essere aggressiva, giocare di tocco e corre dappertutto. Tanto gagliarda in campo, quanto timida e di poche parole in conferenza stampa.

Ok, l'anno scorso aveva vinto un titolo WTA in età da foglio rosa. Tuttavia, il pubblico mainstream non sapeva molto di Marketa Vondrousova, ennesimo prodotto della meravigliosa scuola ceca. Adesso, almeno, sa che è una grande lottatrice. Per la prima volta in carriera ha raggiunto la seconda settimana di uno Slam: lo ha fatto nel migliore dei modi, superando una delle giocatrici più in forma del momento, reduce da quattro vittorie contro altrettante top-10 per vincere il titolo a Cincinnati. Ma il blasone non scende in campo: al momento della stretta di mano, il punteggio diceva che Kiki Bertens aveva perso 7-6 2-6 7-6. E pensare che, ai primi due turni, aveva affrontato due giocatrici mancine. Sembrava la perfetta preparazione all'incontro, e in effetti saliva 5-3 nel primo set. A quel punto, la ceca ha preso a giocare benissimo, con una regolarità impressionante. La Bertens si è fatta prendere dal panico e ha giocato malissimo il tie-break, con due doppi falli che hanno consentito alla Vondrousova di aggiudicarsi il primo set. Sullo slancio, è salita 2-0 nel secondo. A quel punto ha avuto un improvviso calo, raccogliendo appena tre punti nei successivi sette giochi. Alla Bertens è bastato palleggiare, ridurre il numero degli errori e scendere a rete al momento giusto. Era proprio l'olandese a prendere un break di vantaggio in avvio di terzo set. Sembrava l'ovvia conclusione, come se il primo set rimanesse un ricordo fino a se stesso. Invece, sotto 4-2, la Vondrousova non ha smesso di combattere e ha rimesso in parità la sfida.

FORTUNA, SPONSOR E RISERVATEZZA
Nel tie-break finale, è stata la più coraggiosa. Variava il gioco, aveva le idee chiare. Nel tie-break un passante di dritto la portava sul 3-1. Da quel momento non si è più voltata e ha conquistato un posto negli ottavi, in cui avrà un match complicato, ma possibile, contro Lesia Tsurenko. È l'unica teenager rimasta in tabellone dopo l'eliminazione notturna di Sofia Kenin. Era la più “anziana”, ovvero la più vicina al compimento dei 20 anni, ma è anche l'ultima a restare in gara. La fortuna le sta dando una mano: scesa al numero 103 WTA (è stata anche 50, lo scorso 18 marzo), al momento dell'entry list non era tra le ammesse di diritto, poi qualche forfait le ha permesso di entrare direttamente in tabellone. E ancora: il ritiro all'ultimo minuto (anche se annunciato) di Mihaela Buzarnescu, sua avversaria di primo turno, le ha garantito un tabellone un po' più semplice. Ex numero 1 junior, in realtà tra le ragazzine aveva fatto buone cose soprattutto in doppio (anche se vanta una semifinale a Wimbledon, persa nettamente dalla Ostapenko). Poco importa: certi risultati le hanno permesso di avere buoni sponsor sin dall'età di 14 anni e poter svolgere attività nel modo giusto, senza preoccupazioni dovute al portafoglio. Già convocata in Fed Cup, quest'anno si era fatta notare a Indian Wells, con due buone vittorie su Konta e Sabalenka, ma da allora era un po' entrata in crisi. Evidentemente, gli Stati Uniti le portano bene. “Ho giocato aggressiva nei punti chiave e ho corso molto – ha detto – però ho lottato fino all'ultima palla. È stata importante la smorzata: lei era stanca e penso che sia stata dura gestirla”. Non ha detto molto altro, Marketa: ecco, chi non la conosce sappia una cosa: questa ragazza non entrerà nella storia per conferenze stampa memorabili. In fondo, i concetti più importanti sono quelli espressi dalla racchetta.

US OPEN DONNE – Terzo Turno
Marketa Vondrousova (CZE) b. Kiki Bertens (NED) 7-6 2-6 7-6

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