Bartoli, rientro posticipato di (almeno) 3 mesi

Una cattiva condizione atletica ha reso ancora più fragile il fisico di Marion Bartoli. Oltre agli acciacchi di vecchia data, un problema all'anca le impedirà di giocare a Miami e Monterrey. Il rientro della francese, ritiratasi nel 2013, dovrebbe slittare alla stagione su erba. Si parla di Birmingham, al via il 18 giugno. Ce la farà?

Bisognerà aspettare ancora per rivedere Marion Bartoli nel circuito. La francese, ex campionessa di Wimbledon, è ancora alle prese con gli acciacchi, frutto dell'allenamento degli ultimi mesi e dell'unica apparizione pubblica da quando ha annunciato il rientro, il Tie Break Tens di New York. Già infortunata a un piede, durante l'esibizione del Madison Square Garden si è fatta male a un fianco. Il suo nome non figurava tra le wild card del torneo di Miami (inizialmente annunciato come torneo del rientro), inoltre non sarà in grado di onorare l'invito già ufficializzato dal torneo WTA di Monterrey (previsto dal 2 all'8 aprile). D'altra parte, dopo New York aveva detto che avrebbe avuto bisogno di tempo e che il suo rientro era pieno di “punti interrogativi”. Il problema principale resta la condizione atletica: guarita dai problemi di salute che l'avevano resa quasi scheletrica, ha messo su qualche chilo di troppo e oggi è decisamente sovrappeso. Per questo, è particolarmente soggetta a infortuni. Già fasciata, a New York ha sentito un forte dolore all'anca dopo pochi punti giocati contro Serena Williams. Saltato il rientro primaverile, Marion (che compirà 34 anni il prossimo 2 ottobre) non prevede di giocare sulla terra battuta, mentre è più probabile rivederla sull'erba. Secondo l'Equipe, il torneo buono per il rientro potrebbe essere il WTA Premier di Birmingham, al via il 18 giugno, a patto che il fisico la lasci in pace.

LA DIFFERENZA TRA SPERANZE E REALTÀ
Dopo averla vista in azione al Tie Break Tens, il noto quotidiano sportivo francese c'era andato giù duro: nell'edizione del 7 marzo avevano scritto di “significativo sovrappeso con evidenti conseguenze sugli spostamenti. In questo momento, c'è incompatibilità con la partecipazione al circuito professionale”. Lei si era mostrata lucida, ammettendo di doversi allenare per parecchie settimane in modo da ritrovare il peso forma e riguadagnare il tono muscolare. Memore del misterioso virus che l'aveva portata a pesare 41 chili, aveva aggiunto di non essere certa che il suo corpo fosse in grado di sostenere i ritmi di allenamento necessari per tornare ad alti livelli. La francese aveva ufficialmente annunciato il rientro lo scorso dicembre, pochi giorni prima di Natale. La notizia era già emersa un paio di mesi prima, ma lei aveva smentito. Spiegando le ragioni e le motivazioni del ritorno, diceva che l'obiettivo era proprio il Miami Open e che aveva ripreso ad allenarsi con continuità a ottobre. Al di là del clamore mediatico e l'entusiasmo che traspariva dalle sue parole, la realtà dei fatti è stata ben diversa. Marion sostiene che avrebbe voluto tornare al 100%., ma l'impressione è che quel 100% (almeno come lo intende lei) non sia più raggiungibile. L'idea originaria sarebbe giocare per tre anni, in modo da arrivare alle Olimpiadi di Tokyo 2020. La partecipazione olimpica, infatti, rappresenta un vuoto nella carriera di Marion: a causa del burrascoso rapporto con la FFT e i tanti rifiuti alla Fed Cup, non ha mai potuto giocare le Olimpiadi. Un bello stimolo, che però adesso deve fare i conti con una realtà non semplice. Mancano tre mesi al torneo di Birmingham: in condizioni normali, un tempo sufficiente per rimettersi in sesto. Dopo tutto quello che ha passato, tuttavia, il concetto di “normalità” di Marion Bartoli non è più quello di prima.

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