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Riccardo Bisti
23 January 2017

Rabbia Viviani: “Ho pianto per un'ora e mezza”

La giovane azzurra, squalificata per aver colpito un ball boy con una pallata, è ancora sotto shock per l'accaduto. Parlando con i media australiani, ha manifestato tutto il suo dispiacere. “Per questo torneo avevo fatto tre mesi di preparazione”. 

Maria Vittoria Viviani sperava di diventare famosa in un altro modo. Suo malgrado, in queste ore è sulla bocca di tutti per quanto accaduto a Melbourne, dove è stata squalificata per aver colpito un raccattapalle con una pallina lanciata durante il suo match di primo turno all'Australian Open junior. Oltre al danno, la beffa: la squalifica in singolare le ha impedito di giocare in doppio. I fatti: delusa per aver perso il primo set, l'azzurra ha tirato docilmente una palla verso l'angolo, colpendo un ball-boy. Il giudice di sedia non ha visto l'episodio, che però gli è stato riferito da un giudice di linea. Intervistata da Fairfax Media, l'importante agenzia di stampa australiana, la Viviani ha detto: “Sono ancora sconvolta. Ieri è stato una giornata molto brutta per me. Nessuno può sentirsi bene vivendo una situazione del genere. Dopo l'episodio ho pianto per un'ora e mezzo. Tutti quelli che mi conoscono sanno che non ho fatto niente di sbagliato. Io sto bene con me stessa perché so di non aver fatto nulla. Una consapevolezza che mi ha aiutato a stare un po' meglio”. Le regole Slam prevedono che ogni giocatore squalificato perda tutti i punti conquistati in quel torneo e potrebbe anche ricevere delle multe. Per sua fortuna, tra i ragazzi non ci sono soldi in palio.

CAMERIN: "MAI VISTO NIENTE DEL GENERE"
Vi assicuro che non ero arrabbiata – racconta la Viviani – mi stavo divertendo, era il mio primo Slam. Il raccattapalle si stava muovendo e l'ho colpito accidentalmente. Ho chiesto subito scusa perché mi sono accorta dell'accaduto, ma lui non aveva problemi. Era in piedi, con le palle in mano, in attesa di riprendere la partita. La cosa che mi fa arrabbiare è che ho fatto tre mesi di preparazione per questo torneo. Vengo dall'Italia, è molto lontana, ho fatto 24 ore di volo. Non è un gioco, ma un lavoro. Questa è la cosa che mi fa più male”. Ha parlato anche Maria Elena Camerin, a Melbourne come accompagnatrice delle giovani azzurre. La veneta sostiene di non aver mai visto nulla di così ridicolo. Le ha provate tutte per convincere gli ufficiali di gara a non squalificare la Viviani, ma non c'è stato nulla da fare. “Sono andata da Maria Vittoria e lei urlava: 'Oh mio Dio, oh mio Dio, mi vogliono squalificare'. Io ho provato a parlare con il referee. Sono la prima a pensare che una squalifica sia giusta, ma in questo caso la palla andava molto piano. Mai vista una cosa del genere. Ho detto loro: 'Suvvia, siamo venuti apposta dall'Italia e lei viene squalificata per una cosa del genere?'. Venire in Australia è costoso, poi siamo qui dal 4 gennaio. Maria Vittoria ha pianto per tutto il giorno. E' stato molto triste. E' una brava ragazza, mi sono limitata a dirle che la m.... può succedere'”.  

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