LA CHIACCHIERATA CON I GIOVANI AL CAMPUS USTA
“Nel rispetto del programma antidoping, la Sharapova ha interamente scontato la sua sospensione: pertanto, non è stato un fattore preso in considerazione nel nostro processo di selezione delle wild card” hanno fatto sapere dagli uffici newyorkesi. Inoltre hanno aggiunto che Masha si è sottoposta, volontariamente, a una chiacchierata con i giovani presso un campus USTA. Durante l'incontro, ha parlato dell'importanza del programma antidoping e delle varie responsabilità che un tennista deve assumersi. Resta il dubbio su quanto possa essere competitiva. Se escludiamo il buon torneo giocato a Stoccarda (si è spinta in semifinale, dove ha perso da Kiki Mladenovic), il resto è da dimenticare. Da aprile a oggi ha giocato appena nove partite e, all'improvviso, è parsa più fragile sul piano atletico. Maria aveva 19 anni quando intascò il suo unico titolo allo Us Open (battendo in finale Justine Henin). Da allora, a Flushing non ha fatto sfracelli: a parte la semifinale nel 2012, non è mai andata oltre gli ottavi e lo ha saltato per ragioni fisiche nel 2008 e nel 2013. Oltre alla Sharapova, sono state omaggiate di un invito anche Taylor Townsend, Kayla Day (vincitrice dello Us Open junior 2016), Brienne Minor (vincitrice del campionato NCAA), Sofia Kenin (vincitrice dello US Open wild-card challenge), Ashley Kratzer (vincitrice dei Campionati Nazionali Under 18) e la francese Amandine Hesse, il cui invito è frutto dello storico accordo di scambio wild card tra la USTA e la FFT. Fa parte del "triangolo" di collaborazione anche Tennis Australia, che però deve ancora comunicare la wild card di sua pertinenza.