Uno spettatore l'ha incitata così: “Come on, mum!”. Sport e maternità, si sa, non vanno molto d'accordo. Ma dopo l'esperienza più dolce e impegnativa nella vita di una donna, si può ricominciare. A maggior ragione se ami quello che fai. E' il caso di Victoria Azarenka. La bielorussa ama il tennis al punto da anticipare il rientro dopo la nascita del piccolo Leo, avvenuta lo scorso dicembre. Doveva riprendere a Stanford a fine luglio, ha scelto di ripartire a Maiorca, con un mese e mezzo di anticipo. Oggi festeggia il terzo turno a Wimbledon grazie al convincente successo su Elena Vesnina, che pure in questo torneo vanta una semifinale. Non è la prima volta che “Vika” torna dopo una lunga assenza, ma stavolta è tutto diverso. “Diverso è la parola giusta – ha detto dopo il 6-3 6-3 sulla Vesnina – in passato erano situazioni tristi, infortuni, mentre stavolta è tutto più bello. Ho trovato il giusto equilibrio perché voglio giocare e amo farlo”. La nuova Azarenka ha cambiato marchio di racchette: prima di ufficializzare il passaggio, tuttavia, gioca con una racchetta dipinta di nero, senza personalizzazioni. Ed è sensibilmente dimagrita. Per il resto è tutto uguale: sistemati i problemini di salute (varicella!) avuti a Maiorca, è di nuovo competitiva. E chiede molto a se stessa: ad esempio, si lamenta se il primo ace è arrivato troppo tardi. Oppure guarda sconsolata il suo angolo dopo un errore gratuito. I 12 mesi di assenza si fanno sentire in alcuni dettagli. Ad esempio, non ha ancora la giusta confidenza con le dimensioni del campo. Significa che quando sbaglia, lo fa di parecchio.