LA PROFESSIONALITÀ DI LASLO DJERE
Mostrando un grande rispetto per il torneo e il pubblico, il n.1 del tabellone Laslo Djere è rimasto in campo per oltre due ore e mezza per battere Thiemo De Bakker in un match combattuto e giocato in condizioni durissime (c'erano circa 35 gradi), nonostante tra poche ore debba giocare il primo turno a Wimbledon. Il serbo (n.101 ATP) si è imposto 7-6 4-6 7-5 ed è stata una vittoria voluta e sofferta, perché il tennis pulito di De Bakker lo ha spesso messo in difficoltà. In particolare, sull'1-1 del terzo, ha cancellato una palla break grazie a un nastro benevolo. Si è salvato anche sul 3-3, ma è stato bravo a trovare lo spunto decisivo nel dodicesimo game. “Non so quale sia stata la chiave che mi ha permesso di vincere – ha detto Djere – è stata dura perché Thiemo ha servito molto bene. Nel terzo è stato fondamentale salvare i miei turni di servizio perché lui teneva ottime percentuali ed era difficile brekkarlo. Sono stato spesso avanti, 0-15, a volte anche 0-30, ma lui trovava sempre il modo per restare a galla. Per fortuna, ho continuato a spingere e sul 6-5 l'ho brekkato”. Quella contro Mager sarà la sua undicesima finale in un torneo Challenger. Per ora, ne ha perse nove su dieci (compresa quella di due anni fa a Milano contro Marco Cecchinato). Che abbia qualche problema con le finali? “Non so, in effetti non mi piace averne perse così tante ma non devo preoccuparmi di questo. Lo devo accettare e provare a giocare il match come ogni altro, senza pensare al punteggio e al fatto che sia una finale”. Tra poche ore, il serbo si recherà a Londra per giocare nel tabellone principale di Wimbledon, in cui è atteso dal nostro Paolo Lorenzi. Eppure, ha scelto di giocare sulla terra battuta dell'ASPRIA Harbour Club e ha onorato l'impegno con grande professionalità. “Quando ho impostato la programmazione, avevo una classifica peggiore e dovevo difendere un po' di punti – racconta Djere – ma dopo l'iscrizione a Milano ho raggiunto la finale a Prostejov. Non potevo saperlo in anticipo, e comunque se non fossi venuto a Milano avrei dovuto giocare le qualificazioni ad Antalya. Ho deciso di giocare un torneo Challenger perché dopo Wimbledon ho in programma di giocare 2-3 tornei ATP, preferisco la terra battuta e dunque mi sono presentato con l'obiettivo di vincere il torneo o arrivare almeno in finale. È stata una scelta difficile, ma l'ho fatto principalmente per i punti”. Decisione ineccepibile, ma sul campo può essere complicato restare concentrati quando sai che dopo 48 ore dovrai giocare sull'erba, in condizioni molto diverse. “Il calendario è molto intenso – conclude Djere – ci sono tanti tornei, una settimana ti trovi in un paese e quella dopo in un altro. Bisogna abituarsi e restare concentrati. Io ho cercato di pensare soltanto a questo e non a Wimbledon, a Lorenzi o a quello che succederà nei prossimi giorni. Qualsiasi cosa avrei fatto oggi, non sarebbe cambiato nulla. Può essere complicato concentrarsi, ma prima del torneo sapevo che sarebbe stata dura se fossi arrivato alle fasi finali. Ero comunque preparato”. Lo ha dimostrato.
ASPRIA TENNIS CUP – TROFEO BCS (43.000€ + H, terra battuta)
Semifinali Singolare
Laslo Djere (SRB) b. Thiemo De Bakker (NED) 7-6(6) 4-6 7-5
Gianluca Mager (ITA) b. Pedja Krstin (SRB) 6-3 6-1