BENEDIZIONE FEDERER
Il suo obiettivo immediato è non perdere troppe ore di sonno per la trentesima Hopman Cup, al via tra pochi giorni. Sarà la quinta in cui ricopre il ruolo di direttore. Come ogni direttore di torneo, il timore principale riguarda i forfait dell'ultim'ora. Tuttavia, è dolce il ricordo della passata edizione, in cui sono arrivati a Perth quattro dei primi otto al mondo. Tra loro c'era Roger Federer, che proprio a Perth ha inaugurato il suo fantastico 2017. “Roger aveva trasformato l'evento di Brisbane, qualche anno prima. Vederlo a Perth, con tutte le conseguenze del caso, è stato speciale. Io ci ho giocato contro 16 anni fa, quando stava cominciando”. Federer ci sarà anche quest'anno e tanto dovrebbe bastare per decretare il successo della manifestazione. Il segreto della Hopman Cup (che, ricordiamo, non offre punti ATP-WTA), è che i giocatori amano partecipare. Anche gli ex giocatori ne parlano bene: “È il merito di chi c'era prima, noi cerchiamo di fare del nostro meglio e dare continuità”. A suo dire, è importante trattare ogni singolo giocatore come se fosse il numero 1 del mondo. “In termini promozionali, facciamo molto più di altri eventi. Avendo soltanto 16 giocatori, possiamo creare grande attenzione attorno a loro”. Lo scorso anno, è capitato diverse volte che i giocatori trovassero un regalo nella loro stanza d'albergo. Un giorno un iPad, un giorno dei buoni per il Casino. “Piccole cose che però permettono di farci ricordare”. Secondo Kilderry, ciò che distingue la Hopman Cup da buona parte degli altri tornei è la passione del pubblico. Sono pochi i tornei che garantiscono il tutto esaurito sin dalla prima sessione. La dinastia dei Kilderry dovrebbe continuare ad avere un ruolo nel tennis anche in futuro: se i due figli di Paul, rispettivamente di 8 e 5 anni, non sembrano avere particolari inclinazioni, la sua nipotina Jessie Culley ha vinto i campionati nazionali Under 12 sulla terra battuta. “Benissimo, ma se vuole ricevere i regali di Natale è bene che non firmi con nessun altro” scherza Kilderry. Intanto suo padre, a 76 anni, fa ancora il coach. “La sua passione è qualcosa di incredibile: io amo il tennis, ma mai come lui”. Ormai Kilderry ha smesso di giocare, poiché ha trovato una strada in un ruolo diverso, sia pure nel tennis”. Con uno spirito del genere, la Hopman Cup sembra davvero in buone mani. L'appuntamento, per appassionati e nottambuli, è nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, quando scenderanno in campo Russia e Stati Uniti.