05 September 2016

Lucas Pouille, l’enfant prodige

E’ stata la sorpresa degli Us Open dopo aver battuto Rafa Nadal in 5 set. Avevamo incontrato Lucas Pouille, 22enne francese, questa primavera per conoscerlo meglio ... di FABRIZIO SALVI

Lucas pouille, l’enfant prodige

di Fabrizio Salvi - foto Getty Images

 

Lucas Pouille ha l’aria e i modi del ragazzo perbene, con fare gentile e la compostezza, se non timidezza, tipica di chi ancora deve farsi le ossa nel circuito e di fronte ai microfoni.

Viene dalla Francia del nord, da Grande-Synthe e li ha iniziato a colpire le prime palline all’età di 8 anni, coltivando con il tempo un’ammirazione totale per quello che poi è diventato il suo idolo, Roger Federer.

 

E’ laureato al National Institute of Sport and Physical Education e la sua famiglia, elemento chiave nella sua vita, è composta dal padre Pascal e dalla madre Lena, finlandese, e dai due fratelli Nicolas e Jonathan

 

Già semifinalista all’Australian Open in doppio insieme al connazionale Adrian Mannarino, sta vivendo un periodo davvero intenso e ricco di soddisfazioni anche a livello di singolare. La finale di Bucarest - la sua prima in assoluto a livello Atp - persa contro Fernando Verdasco non lo ha traumatizzato, anzi, non ha fatto altro che rafforzare la convinzione nei propri mezzi di questo ragazzo dalle grandi prospettive.

 

Agli Internazionali Bnl d'Italia, uno dei templi del tennis, Lucas si è guadagnato una straordinaria semifinale, andando contro pronostico e partendo da molto lontano, dalle qualificazioni. Un pizzico di fortuna è stata tuttavia necessaria, poiché è stato ripescato come lucky loser per via del ritiro del connazionale Jo-Wilfried Tsonga. Ma la fortuna si sa, va anche meritata, e il cammino da lì in avanti è stato strepitoso, inanellando vittorie impreziosite dal brillante più splendente, quella su David Ferrer che lo ha rivelato al pubblico romano.

 

Ora, il 22enne francese si è reso protagonista dell'eliminazione dagli Us Open 2016 di Rafael Nadal in 5 set dopo oltre 4 ore, 6-1 2-6 6-4 3-6 7-6(6), al termine dell'incontro, fino ad oggi, più bello ed emozionante del torneo.

 

- Lucas, cominciamo dagli ottimi risultati ottenuti di recente. Che cosa ti porti dentro di queste ultime settimane?

“Sicuramente il modo in cui ho giocato. Sono davvero felice di aver disputato dei match di questo livello, molto belli e intensi”.

 

- Cosa ti piace di più di te in campo?

“La mia aggressività e la mia solidità”.

 

- E’ stato molto complicato il passaggio dai Junior ai Pro?

“E’ un gran salto sotto molti aspetti. Il livello è molto alto, devi essere molto forte mentalmente e l’allenamento diventa fondamentale”.

 

- Che obiettivi ti sei fissato per quest’anno?

“Detto sinceramente non ne ho uno preciso, ne ho tanti… Voglio vincere delle partite e, se possibile, vincere tornei. Ci sono andato vicino con la finale di Bucarest, speriamo vada meglio la prossima volta”.

 

-Domanda facile, qual è il trofeo che vorresti alzare un giorno?

“Per quest’anno non lo so (ride, ndr.), ma in futuro c’è un torneo molto speciale che mi piacerebbe vincere”.

 

- Qual è?

“Sono francese e quindi, come potete immaginare, il Roland Garros ha un significato particolare per me! Questo è il mio sogno”.

 

- Su cosa stai lavorando per arrivarci?

“Curo ogni aspetto, senza tralasciare niente. Non saprei dirti se sto lavorando più sul fisico o sulla mente, so solo che sto diventando più forte, più veloce e mentalmente più solido”.

 

- Gli altri tennisti francesi ti stanno aiutando nella tua crescita, magari dandoti dei suggerimenti?

“No, sinceramente non mi aiutano granché. Qualche volta può succedere che durante l’allenamento mi diano qualche consiglio, ma nulla di che”.

 

- Che passioni ha Lucas Pouille al di fuori del tennis?

“Mi piace molto il Basket e seguo il calcio. Poi per quanto riguarda il tempo libero, mi diverto a fare shopping e appena posso passo del tempo con la mia famiglia, con gli amici e, ovviamente, con la fidanzata”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA