Deve ancora compiere 24 anni, ma la sua è una delle carriere più “disordinate” del tour. “Nel tennis ho avuto alcuni alti e bassi” taglia corto Anna Karolina Schmiedlova, che nel weekend guiderà la Slovacchia di Fed Cup nello spareggio contro la Bielorussia. In palio, un posto nel World Group I. Più che alti e bassi, il suo tennis si è accomodato sull'ottovolante. Classe 1994, ad appena 19 anni aveva fatto irruzione tra le top-100 dopo un'ottima carriera junior, in cui è stata finalista al Roland Garros. Era salita addirittura in 26esima posizione nel 2015, anno in cui ha vinto i tornei di Katowice e Bucarest, salvo poi crollare l'anno dopo. Più che un calo, un crollo verticale. Nel 2017, in assenza di alternative, il capitano Matej Liptak l'ha schierata contro Francesca Schiavone in Fed Cup. Fu l'ultima vittoria della milanese nella sua lunga militanza. Anna Karolina era fuori dalle top-250 WTA, in preda a una crisi apparentemente senza ragioni. “Ci sono stati momenti in cui ero molto triste e volevo soltanto uscire dal campo. Avevo pessime sensazioni col mio tennis. Anche per questo, sono felice di quel che è successo a Bogotà”. Ai quasi 3.000 metri d'altezza della capitale colombiana si è aggiudicata il secondo titolo in carriera ed è tornata tra le top-100, in 84esima posizione. “Ripensando al passato, non sono ancora in grado di dire cosa non funzionasse. Non penso fosse soltanto una cosa, ma diversi fattori tutti insieme. Avevo perso la fiducia. Forse non ero pronta per essere numero 26 WTA e non ho potuto sopportare la pressione”. La sua fortuna è stata avere accanto tante persone. Gli amici, la famiglia e i suoi “superfan”. “Ho ancora molti amici e tifosi che mi sostengono – racconta – sono con me nei momenti positivi e in quelli difficili, non solo nel tennis ma anche nella vita. Questo mi rende felice. Molte persone mi hanno scritto quando ero triste: ho apprezzato la loro gentilezza”.