Riccardo Bisti
01 December 2016

Lottano per il GOAT, ma intanto c'è l'Agassi Slam....

Andre Agassi è l'unico giocatore ad aver vinto tutti gli Slam, la Coppa Davis, il Masters e l'oro olimpico in singolare. I big di oggi gli sono complessivamente superiori, ma nessuno ha saputo imitarlo. “Baseline”, rubrica di Tennis Magazine, ci dà un bello spunto per capire chi può riuscire a fare come lui. A sorpresa, quello messo meglio è Andy Murray...
 

 

Sta per terminare una vera e propria Golden Era nella storia. Immensi giocatori, nonché straordinari personaggi, hanno regalato popolarità mainstream al tennis e si sono spartiti tutti i titoli più importanti. Si discute, e si discuterà a lungo, sul ruolo nella storia di Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Si è scritto, spesso a sproposito, sul GOAT. Noi restiamo della nostra opinione: non esisterà mai un più forte di sempre, ma c'è una serie di giocatori che hanno diritto ad essere presi in considerazione. Federer, Nadal e Djokovic fanno parte del gruppo. Nel gruppo non c'è Andre Agassi, che però vanta un record per adesso totalmente imbattuto. In un interessante articolo apparso su “Baseline”, rubrica di Tennis.com, Van Sias lo ha definito l'Agassi Slam. Ovvero: aver vinto tutti i tornei del Grande Slam, la Coppa Davis da protagonista, il Masters di fine anno e un oro olimpico in singolare. Ebbene: c'è riuscito soltanto il Kid di Las Vegas, che pure non è nella ristretta elite dei più grandi di sempre. Tra i giocatori di oggi, sono addirittura in cinque ad avere ancora la possibilità teorica di imitare Andre. Ai quattro Fab Four si è aggiunto, di recente, Stan Wawrinka. Non è in cattiva posizione, anche se i successi che gli mancano sembrano irraggiungibili, specie per un (quasi) 32enne. Sias li ha elencati e ha ipotizzato le loro chance di farcela. Vediamole nel dettaglio.

ANDY MURRAY
Tornei mancanti: Australian Open e Roland Garros.
E' il più vicino all'impresa. L'Australian Open è nelle sue corde, al punto da averci giocato ben cinque finali. Quest'anno ha scoperto di amare anche la terra battuta, arrivando non così distante dal successo a Parigi. Sembra incredibile, ma l'Agassi Slam è alla sua portata. E se dovesse vincere in Australia potrebbe focalizzarsi su Parigi, magari lasciando stare i tornei di marzo, sul cemento, per presentarsi al top sulla terra battuta.

NOVAK DJOKOVIC
Tornei Mancanti: oro olimpico in singolare.
Adesso è dura. Il giocatore più dominante degli ultimi cinque anni ha fatto incetta di trofei, vincendo tutto e in più occasioni. Dopo la sconfitta a Wimbledon per mano di Sam Querrey, quando i suoi problemi personali non erano ancora emersi, si pensava che fosse il favorito numero 1 a Rio de Janeiro, grande obiettivo stagionale. Invece è arrivata la sconfitta contro Del Potro e un mare di lacrime. Il suo problema è che le Olimpiadi (unico grande titolo mancante) torneranno nel 2020, quando avrà 33 anni. Troppo lontano per fare valutazioni e/o pronostici. Per sua fortuna, si giocherà al meglio dei tre set con una tabellone da 64 giocatori: insomma, più che la tenuta fisica, conterà lo stato di forma. Ma c'è il rischio che nel 2020 qualcuno lo abbia già preceduto...

ROGER FEDERER
Trofei mancanti: oro olimpico in singolare.
Rispetto a Djokovic ha un vantaggio e uno svantaggio. Il vantaggio è che lui, un oro olimpico, lo ha comunque messo in cascina. Nel 2008, insieme a Stan Wawrinka, ha vinto il doppio a Pechino. E le medaglie sono come i soldi: non hanno odore, ma soltanto colore. Lo svantaggio, ovviamente, riguarda l'età. La grande occasione per l'oro in singolare è passata nel 2012, quando si è arreso in finale a Andy Murray. Era sfibrato dopo la semifinale contro Del Potro: non è certo una colpa lottare per battere l'argentino, ma di certo la semifinale fu decisiva. A Tokyo 2020 avrà 39 anni: secondo noi, si ritirerà prima.

RAFAEL NADAL
Trofei Mancanti: ATP World Tour Finals.
Lo spagnolo ha vinto tanto in giovane età, ma poi è stato vittima (più di tutti) del logorio fisico. L'Australian Open e l'oro olimpico erano gli scogli più ostici, ma li ha abbattuti nel periodo di massimo splendore. In Davis ha fatto sfracelli e ha vinto tutto il resto...tranne il Masters. C'è andato vicino nel 2010 (KO con Federer) e nel 2013 (battuto da Djokovic). Ma gli è storicamente ostico, per almeno due ragioni: in quel periodo dell'anno è stanco e lontano dalla forma migliore (inevitabilmente fissata in primavera-estate). E poi si gioca sul cemento indoor, condizione tecnica peggiore per il suo tennis. Il fatto che non l'abbia vinto neanche quando era al top, la dice lunga. Sul piano strettamente numerico, è il più vicino al traguardo (in pura teoria, basterebbe vincere appena tre partite al meglio dei tre set). Ma se oggi dovessimo scommettere un euro, diremmo che non ce la farà.

STAN WAWRINKA
Trofei Mancanti: Wimbledon, oro olimpico (in singolare), ATP World Tour Finals.
Lo hanno messo dentro perché il suo tennis entusiasma, così come la capacità di giocare bene le finali. Però tre titoli così importanti sono quasi impossibili da rastrellare a fine carriera, anche tenendo conto della concorrenza. C'è un dato che spiega bene l'inaffidabilità di Stan (l'uomo dal rovescio più bello del mondo: scoprite tutto sul nuovo numero di Tennis Italiano).: quest'anno ha battuto soltanto due top-10, anche se nel momento più importante: semifinale e finale dello Us Open. Difficilmente potrà arrivare in fondo a Wimbledon e nemmeno intascare l'oro olimpico in singolare (nel 2020 avrà 35 anni: a quel punto, diamo molte più chance a Djokovic). In settimana di grazia, può vincere il Masters. Ma la verità è che Stan è un gradino sotto rispetto agli altri. Semmai c'è il grande rammarico per un giocatore che potrebbe essere tranquillamente in questa lista, ma che il destino ha tagliato fuori. Questo giocatore si chiama Juan Martin Del Potro.
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