Nove anni fa, su questi stessi campi, vinse il doppio nella prova giovanile “Una sensazione indimenticabile”. Per uno strano scherzo del destino, Cedrik Marcel Stebe torna a essere un tennista vero a Flushing Meadows. Battendo al turno decisivo Alejandro Gonzalez, ritrova il tabellone principale di uno Slam dopo quasi cinque anni (l'ultima apparizione risale all'Australian Open 2013). Un bel traguardo, reso ancora più emozionante da un passato colmo di incertezze. Perché il tedesco, 27 anni a ottobre, a un certo punto ha temuto di non poter più giocare. Una lunga, infinita serie di infortuni lo ha tenuto ai margini per quasi tre anni. “Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?” diceva tra sé e sé, mentre passava da un calvario all'altro. Intervento all'anca, problemi alla parte bassa della schiena, infiammazione all'osso del pube, poi sfociata in una frattura da stress. Nonostante tutto, non ha mai voluto spegnere la fiammella della speranza. E lo Us Open 2017, a quattro anni dall'ultima volta, è il luogo migliore per assaporare la nostalgia e trasformarla in presente, con la prospettiva di un futuro importante. Nel 2012 è stato numero 71 ATP, giocava in Davis per la Germania, gli pronosticavano un futuro da top-30 fisso. “Oggi gioco in modo molto diverso rispetto ad allora – racconta – il gioco si sviluppa in continuazione. Ho provato a essere più aggressivo, finalmente mi ci sono abituato. Oggi ci sono tanti giovani che tirano forte e hanno un gran servizio. Bisogna di adattarsi”.